Mi fa piacere segnalare un successo di un nostro provider informatico (nostro perché italiano, con quartier generale a Trento): come racconta Bancaforte, Dedagroup ICT Network punta a diventare partner informatico di riferimento per le Credit Union americane (piccole banche cooperative locali), grazie alla soluzione proprietaria BankUp, già messa alla prova con successo nelle precedenti operazioni internazionali per il mercato bancario di Messico ed Europa dell’Est. Perché riprendo la notizia?
Perché Dedagroup fornisce una suite applicativa per i confidi (DD confidi) che condivide alcune componenti con la piattaforma ora proposta in altri paesi.
Questo ci fa capire che l'Italia ha un settore di piccole banche e intermediari finanziari che si è dotato di soluzioni organizzative e ICT efficaci, che non sfigurano a livello internazionale, anzi occupano spazi interessanti lasciati liberi dai provider maggiori. Questi fornitori (che in Italia non operano in monopolio, dato che si contano diversi poli) hanno un'anima "consortile / associativa" che convive con quella "imprenditoriale". Il fatto di servire una comunità captive di banche federate in associazioni regionali o nazionali ha dato massa critica, ma i prodotti che ne sono venuti fuori (anche grazie allo stimolo della concorrenza intra-associativa) a un certo punto hanno camminato con le loro gambe su altri mercati.
Per quanto riguarda i confidi, non si è avuto un simile effetto trainante da parte del sistema, o di sue componenti organizzate. Sono stati i fornitori a realizzare una massa critica e a guidare la convergenza su piattaforme comuni, non senza ritardi e aggiustamenti di rotta. La piattaforma informatica era e rimane un asset cruciale per la sostenibilità dei modelli operativi. Un confidi può migliorare le sue condizioni di efficienza con aggregazioni, riorganizzazioni della rete, ecc., ma se la variabile informatica non è gestita bene, i suoi costi diretti e indiretti possono fare zavorra.
Perché Dedagroup fornisce una suite applicativa per i confidi (DD confidi) che condivide alcune componenti con la piattaforma ora proposta in altri paesi.
Questo ci fa capire che l'Italia ha un settore di piccole banche e intermediari finanziari che si è dotato di soluzioni organizzative e ICT efficaci, che non sfigurano a livello internazionale, anzi occupano spazi interessanti lasciati liberi dai provider maggiori. Questi fornitori (che in Italia non operano in monopolio, dato che si contano diversi poli) hanno un'anima "consortile / associativa" che convive con quella "imprenditoriale". Il fatto di servire una comunità captive di banche federate in associazioni regionali o nazionali ha dato massa critica, ma i prodotti che ne sono venuti fuori (anche grazie allo stimolo della concorrenza intra-associativa) a un certo punto hanno camminato con le loro gambe su altri mercati.
Per quanto riguarda i confidi, non si è avuto un simile effetto trainante da parte del sistema, o di sue componenti organizzate. Sono stati i fornitori a realizzare una massa critica e a guidare la convergenza su piattaforme comuni, non senza ritardi e aggiustamenti di rotta. La piattaforma informatica era e rimane un asset cruciale per la sostenibilità dei modelli operativi. Un confidi può migliorare le sue condizioni di efficienza con aggregazioni, riorganizzazioni della rete, ecc., ma se la variabile informatica non è gestita bene, i suoi costi diretti e indiretti possono fare zavorra.
1 commento:
Dedico allo staff di Dedagroup, di cui ho sentito parlare soltanto bene, questo adattamento da Studio Uno:
Hello boys
traversando il passo del Pordoi
con Confidi D&D
senza scalo fino a qui
è arrivato il DeDa-umpa
DeDa-umpa
DeDa-umpa
DeDa-umpa
Si 'a vulite cantà, sentite 'ccà
http://www.youtube.com/watch?v=URPB7tUUnJc&list=RDHbWIVJqrjfo
e si a vulite ballà, accà ve 'mparate 'e mosse
http://www.youtube.com/watch?v=HbWIVJqrjfo&list=RDHbWIVJqrjfo
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