Riprendo una news del 13 febbraio dall'edizione piemontese di Repubblica: Eurofidi ha espanso il proprio business allo sviluppo di imprese innovative appena nate acquistando il 100 per cento di Piemontech, società specializzata nell’entrare nel capitale delle start up che da ieri ha preso il nome di Euroventures. Cito dalla news (qui il comunicato ufficiale di Eurogroup):
Le ultime notizie non erano brillanti. Circolano voci (non verificabili) di ricorso alla Cassa integrazione da parte del maxi-confidi piemontese, ed è in corso un'operazione di ricapitalizzazione. La Regione Piemonte ha chiesto una due diligence per valutare il proprio ruolo in prospettiva. Siamo in attesa del bilancio 2013 per capire meglio l'impatto delle perdite su crediti e dei costi di struttura.
Ora il gruppo annuncia l'ingresso su scala nazionale nel settore del venture capital. Così facendo Eurogroup diversifica l'attività che la sua imponente rete distributiva può sviluppare: dopo la garanzia, l'accesso ad agevolazioni, il fotovoltaico, ora si punta al mondo delle start up innovative, che è il nuovo cocco di mamma delle politiche industriali a tutti i livelli.
Ma non è soltanto Eurogroup che si muove: anche le banche si attrezzano per sostenere le imprese innovative, come riporta il Sole 24 ore del 3 marzo. Lo esige la comunicazione, ma ancor di più la regola follow the [public] money.
Come sempre, quando un'opportunità diventa una moda, le iniziative sono numerosissime, spesso sovrapposte, e ancor più spesso garrule e ariose.
La fanfara sulle start up rischia di essere uno specchietto per le allodole, per distrarre l'attenzione dal macigno che la crisi ci ha lasciato, la massa di esposizioni deteriorate. Per far brillare e rimuovere il macigno servirebbero idee altrettanto creative, e una comunicazione non meno eccitante (facendo le cose bene si avrebbero dei benefici sociali enormi). Invece no, i panni sporchi si lavano in casa o si mandano in lavanderie industriali, o si fanno sparire in modo discreto.
Io metterei una tassa sui progetti rivolti alle start up: il 20% dei fondi pubblici allocato lì, sia rigirato a progetti di risanamento e rilancio delle imprese "non innovative".
Stiamo a vedere.
Massimo Nobili, presidente di Eurogroup, spiega che «con questa acquisizione completiamo la filiera dei prodotti offerti alle imprese. Il nostro è infatti uno dei maggiori e più completi gruppi di consulenza in Italia in ambito finanziario, nel risparmio energetico, nella finanza agevolata, nella garanzia e ora anche nel venture capital». Il numero uno di Piemontech, Giancarlo Rocchietti, racconta: «La nostra società è stato il primo operatore di venture capital in Piemonte e uno dei primi in Italia. Oggi inizia una nuova sfida».Eurofidi si pone ancora una volta al centro dell'azione, e dell'attenzione del sistema.
Prima dell’acquisizione Piemontech era controllata dalla Fondazione Torino Wireless (43%), dall’Istituto Boella (al 19,5%) e dal fondo Eporgen Venture (15,6%) e dalla stessa Eurofidi (12,1 per cento). Ora l’idea è che la società esca dai confini piemontesi: «Euroventures – dice Nobili – amplierà l’ambito geografico e andrà oltre il settore tecnologico al quale finora si è dedicata. Così riusciremo a fornire un supporto concreto a tante nuove realtà imprenditoriali innovative».
Le ultime notizie non erano brillanti. Circolano voci (non verificabili) di ricorso alla Cassa integrazione da parte del maxi-confidi piemontese, ed è in corso un'operazione di ricapitalizzazione. La Regione Piemonte ha chiesto una due diligence per valutare il proprio ruolo in prospettiva. Siamo in attesa del bilancio 2013 per capire meglio l'impatto delle perdite su crediti e dei costi di struttura.
Ora il gruppo annuncia l'ingresso su scala nazionale nel settore del venture capital. Così facendo Eurogroup diversifica l'attività che la sua imponente rete distributiva può sviluppare: dopo la garanzia, l'accesso ad agevolazioni, il fotovoltaico, ora si punta al mondo delle start up innovative, che è il nuovo cocco di mamma delle politiche industriali a tutti i livelli.
Ma non è soltanto Eurogroup che si muove: anche le banche si attrezzano per sostenere le imprese innovative, come riporta il Sole 24 ore del 3 marzo. Lo esige la comunicazione, ma ancor di più la regola follow the [public] money.
Come sempre, quando un'opportunità diventa una moda, le iniziative sono numerosissime, spesso sovrapposte, e ancor più spesso garrule e ariose.
La fanfara sulle start up rischia di essere uno specchietto per le allodole, per distrarre l'attenzione dal macigno che la crisi ci ha lasciato, la massa di esposizioni deteriorate. Per far brillare e rimuovere il macigno servirebbero idee altrettanto creative, e una comunicazione non meno eccitante (facendo le cose bene si avrebbero dei benefici sociali enormi). Invece no, i panni sporchi si lavano in casa o si mandano in lavanderie industriali, o si fanno sparire in modo discreto.
Io metterei una tassa sui progetti rivolti alle start up: il 20% dei fondi pubblici allocato lì, sia rigirato a progetti di risanamento e rilancio delle imprese "non innovative".
Stiamo a vedere.
19 commenti:
quali voci (cassa integrazione) gli mando la lettera che mi ha dato eurofidi .Torino 18febbraio 2014 gentile sig.
oggetto.: sospensione dal lavoro con richiesta di intervento della cig in deroga. verifichi prof
poi comprano i cadaveri aziende bollite
Credo alle sue parole. Sarò più preciso: informazione non pubblica che non ho modo di verificare.
Su Eurofidi occorre cautela nei giudizi, per le dimensioni che ha e il conseguente impatto occupazionale, patrimoniale, sul Fondo Pmi, indirettamente sul sistema dei confidi.
Il gruppo Eurogroup si sta riorganizzando, spero che al più tardi nel prossimo bilancio fornisca informazioni sul piano che intende attuare, anche per dare certezze (spero rassicuranti) alle persone che hanno ricevuto lettere come la sua.
E' drammaticamente triste per tutto e tutti ma non ci può nascondere dietro un dito, bisogna avere il coraggio di ammettere che le garanzie facili erano e sono tuttora un passo obbligato.... Per permettersi uno ski box allo stadio, ripetuti viaggi internazionali all'insegna di iniziative volte a mutuare il modello Eurofidi all'estero ma nei fatti solo belle e ricche vacanze per il management, lussuose auto aziendali ai dirigenti oltre a stipendi da far invidia a manager di multinazionali, l'ossessione di creare una struttura con centinaia di dipendenti in forza di maniacali idee di gigantismo, bisogna attivare meccanismi che assicurino costanti flussi monetari di straordinaria entità. L'azionista pubblico non se ne è mai occupato semplicemente perché non ha ritenuto politicamente importante un confidi (dimostrando peraltro grande miopia in tema di politica economica); ora che è tenuto a mettere mano al portafogli in maniera consistente ed avendo seri problemi in proposito (il bilancio 2013 del confidi conterrà una perdita di oltre 30 milioni) si sta allarmando. Speriamo sia la volta buona per mandare a casa tutto il management composto da "yes man" buoni a nulla. Purtroppo il pesante ridimensionamento a cui si dovrà' assistere mieterà vittime innocenti tra i dipendenti, giovani che si troveranno su una strada senza alcuna possibilità di trovare un nuovo lavoro per via della crisi generale e della sopravvalutazione professionale che è stata loro instillata (numerosi esempi, tra cui lo stesso direttore commerciale ed il direttore prodotti, che una volta fuori o rimangono disoccupati vita natural durante o si reinventano una professione da commesso o al meglio come negoziante). L'amarezza che serpeggia tra il personale e' alle stelle, purtroppo il più grande confidi italiano e' un gigante in ginocchio, tumefatto e ansimante.
Le sue affermazioni sono molto pesanti e non ho fonti con le quali verificarle.
Non posso commentare.
Commerciali a spasso dopo il collasso di Banca popolare di garanzia sono andati nella rete di Eurofidi. Eurofidi gli concede il bis? Dove andranno dopo?
Piano con gli allarmismi, hanno confermato la loro fiducia in Eurofidi:
- i soci bancari (a cominciare dai due gruppi maggiori del paese);
- la Regione Piemonte.
Il bilancio 2013 completerà l'operazione pulizia. Purtroppo fa parte dell'operazione il downsizing della struttura, come del resto in molte banche.
Si tutto ok ,ma hanno sbagliato i vertici non i poveri cristi ,loro devono andare a casa ,vada a vedersi i bilanci degli anni precedenti ,6000000 di costo personale 200000 euro di spese di formazione ,non si riesce mai a investire sulla forza lavoro sugli uomini ,certo e' meglio tanti idioti e crea re un colosso con i piedi d'argilla ...
Prima parli di non allarmarsi e poi parli di downsizing ,in italiano ridimensionare, non ti sembra di contraddirti ...la pulizia la devi fare nel cervello di chi concede garanzie solo per far grandi numeri ...prof ci aiuti
La notizia purtroppo circola da un po', ed è bastata una scintilla per scatenare una pioggia di commenti...
Massima solidarietà ai colleghi di Eurofidi che vivono un disagio che professionalmente non auguro a nessuno, mi riferisco alla CIG, ma non dimentichiamo che la notizia non fa bene a nessuno! Non fa bene sopratutto a quei confidi "ancora sani" che per effetto di queste notizie,di liquidazioni coatte di BI o saldi e stralci si vedono ridurre i plafond dalle banche senza ragione!
Bisognava fare pulizia prima e utilizzare manager serii e non degli yesman e poi fuori la politica...
Mi sento in dovere di offrire tutta la solidarietà possibile a tutti i dipendenti (compresi i 4 direttori) per la situazione difficile in cui versa Eurofidi, che tuttavia non è molto diversa da praticamente tutti i confidi, e' solo più evidente per via delle dimensioni. E' comunque una migliori realtà del settore, supererà certamente le difficoltà grazie anche ai tanto ingiustamente criticati direttori (sopratutto garanzia fidi ed energia, oltre al Dg naturalmente), professionisti nati e cresciuti in Eurofidi maturando capacità gestionali che non trovano uguali in tutto il mondo dei confidi italiano. Aiutiamo anziché dare picconate, non servono se non a demoralizzare ed inquinare le idee. Eurofidi sarà più forte di prima, un grande augurio di cuore.
Oggi Unicredit ha fatto faville in Borsa dopo l'annuncio di una perdita da 14 miliardi di euro. Il piano strategico del gruppo prevede una riduzione di 8.500 dipendenti entro il 2018 (5.700 in Italia). Che volete che siano 30 milioni di perdita e qualche decina di collaboratori in Cassa integrazione a Eurofidi? Il mercato premierà il confidi torinese, bravi i manager professionali e coraggiosi, tanto patrimonio arriverà dalla Regione, dalle banche e dal Fondo Pmi (una bella fetta dei 225 milioni del fondo di rafforzamento dove credete che finirà?).
Eurofidi rinascerà più bello ... e più superbo che pria
"Bravo!"
Grazie.
più bello ... e più superbo che pria
"Bravo!"
Grazie.
più bello ... e più superbo che pria
"Bra!"
Gra.
Yesman yesman
Cassa integrazione in deroga con sottoscrizione di un doc dove si certifica che si lavorava da una settimana o più in Piemonte. ..ovvero per molti dichiarare il falso.
Spostamenti di personale con amicizie importanti ai quali viene anche pagata la casa. Quindi i poveretti a casa a zero, i paraculati in 'casa' pagata.
Che Lo sky box sia servito a coltivare i rapporti con esponenti del FCG o almeno di dirigenti di grandi gruppi bancari non lo sapremo mai...mi immagino la dirigenza Ef a tifare in Hogan e maglionicino...
Parliamo anche di trasferte per motivi di lavoro prenotate a costi esorbitanti per anni, che se solo si provava a prenotarsi da soli il viaggio o l hotel si spendeva un terzo.
Retribuzioni fantastiche per pochi eletti, case, patti di stabilità a persone che almeno fossero stati dei geni...e da qualche tempo la politica. Quale miglior posto di Ef per fornire una poltrona e politici in via di 'trombatura'?
Dici bene, lo Sky box era sempre occupato dai soliti e dai loro amici. Geni in Eurofidi proprio non ce n'è: il Direttore Garanzia non è praticamente in grado di parlare (annuisce e sorride soltanto), i capi area sono del tutto inabili a formulare proposizioni corrette utilizzando l'idioma nazionale, il Direttore Amministrativo esiste solo sulla carta, il Direttore del Personale assolutamente incompetente, praticamente una segretaria. Questi hanno tutto e i dipendenti in cassa integrazione che praticamente non riconoscerà loro nulla in termini di denaro. Ma ci sarà in questa benedetta Italia qualcuno in grado di cacciarli? Nelle aziende normali chi conduce con risultati insufficienti viene cacciato....ci aspettiamo la stessa cosa in Eurofidi.
Basta insulti! Chi ha questo come unico argomento getta fango perché ci sta immerso fino al collo
Basta omertà piuttosto ! Fango certo, se si continuiamo a tenercelo addosso come fosse un bel vestito, sprofondiamo tutti dove per decenza non dico. Forse non è ancora chiaro, di questo passo si chiude! Abbiamo bisogno assolutamente di qualcuno in grado di guidarci, di condurci fuori dal guado. Il problema e' ben più importante di quanto anche Lei esimio Prof. sembri aver colto. Ci aiuti per favore, abbiamo bisogno di professionisti capaci.
Possiamo denunciare gli errori e le responsabilità, ma senza fermarci agli sfoghi e agli insulti ad personam. Si può demolire tutto, ma poi qualcuno deve ricostruire, e non basta un uomo della Provvidenza
Prof., stia sereno e sia orgoglioso. Se e' vero il numero scritto su Repubblica, qui ci sono 97 persone in cig (neanche poi tante per la verità e, ammesso e non concesso che si vada avanti 1 anno con quei numeri, si possono stimare risparmi non superiori a 400 mila euro, che sono comunque ben poco rispetto al tutto). SERENO, perché c'era da aspettarselo che si sarebbero 'sfogate' da qualche parte, specie con la riapertura agli anonimi. ORGOGLIOSO, perché sono convinto che tutte conoscano il suo blog. Vedra' che passera' (in fondo, la notizia e' ufficiale solo da ieri) ...
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