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mercoledì 22 ottobre 2008

Mercati finanziari al capolinea? Non proprio



La crisi, per molti commentatori, segna il declino di un modello di intermediazione basato sui mercati: CDO e crediti risk transfer ormai squalificati, mercati monetari congelati, funding all'ingrosso sempre più difficile. Di qui la facile conclusione che si sta tornando ad un modello fondato sulle banche, con finanziamenti originati e tenuti sul bilancio, risparmio investito in strumenti di raccolta diretta, uso dei derivati ridotto al minimo. E' proprio così?
Non mi pare proprio. I mercati monetari e del credit risk transfer hanno rischiato l'arresto cardiaco (immagine inquietante di Nouriel Roubini). Le banche centrali hanno dovuto ricoverarli d'urgenza, e non li hanno ancora dimessi: di ieri la notizia del programma della Fed Money Market Investor Funding Facility, fino a 600 miliardi di dollari per finanziare società veicolo che investano nei titoli a breve dismessi dai fondi comuni monetari per sostenere richieste di riscatto di pari entità. In precedenza, la Fed aveva deciso di sostenere il mercato della commercial paper. I derivati su crediti continuano ad essere il principale ambito di price discovery del rischio di credito di debitori sovrani e privati: ad esempio la Nokia ha accettato di rinegoziare le linee di credito a medio termine indicizzando lo spread a suo carico ai premi sui CDS riferiti al debito della stessa impresa. Le cartolarizzazioni non sono scomparse, anzi, i piani di scambio di titoli di Stato stanziabili presso la BCE contro asset più rischiosi promossi dalle banche centrali europee (anche la Banca d'Italia ne ha varato uno per 40 miliardi di euro) hanno spinto a lanciare nuove cartolarizzazioni di attivi bancari. Le agenzie di rating, che pure hanno subito un danno reputazionale gravissimo, sono ancora un attore di cui i mercati del debito non possono fare a meno, tanto più adesso che Basilea 2 è in vigore (nell'attesa di Basilea 2.1 o superiore).
No, non penso che torneremo in maniera meccanica all'epoca dei sistemi finanziari orientati alle sole banche. Certo che non potremo andare avanti con mercati puntellati da Governi e Banche centrali. Speriamo che non ci voglia troppo tempo per ristabilire un clima di fiducia in cui gli operatori privati tornino a fare la loro parte.

Luca

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