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mercoledì 17 marzo 2010

Stipulati i primi "Formigoni loan" per rafforzare il patrimonio supplementare dei confidi lombardi



Da una news AGI:
(AGI) - Milano, 16 mar - Sono Sinvest s.c, Confidi Province Lombarde, Artfidi Lombardia, Confapi Lombardia Fidi e Confidi Lombardia s.c. i primi 5 beneficiari dei 'Formigoni Loan'. Da oggi, infatti, cominciano a essere sottoscritti i contratti di finanziamento per un totale di 14,5 milioni di euro sui 30 inizialmente messi a disposizione. I Formigoni Loan sono lo strumento finanziario che la giunta regionale della Lombardia ha voluto per ricapitalizzare e riorganizzare i Confidi. In pratica l'iniziativa si propone di sostenere i Confidi operanti nel rilascio di garanzie di primo grado (attraverso la concessione di prestiti subordinati che ne consentano il rafforzamento patrimoniale) e di assicurare alle imprese di poter disporre di un sistema di rilascio delle garanzie piu' efficiente. I Confidi, in questo modo, rafforzano la loro posizione di collegamento strategico con il sistema del credito. "Essere riusciti a sottoscrivere contratti di questa importanza in soli 100 giorni - commenta il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni - significa aver colto nel segno. Abbiamo centrato in pieno l'obiettivo di favorire una risposta al bisogno di credito delle nostre aziende, micro, piccole e medie, che cercano garanzie da presentare alle banche".
I Formigoni Loan prevedono l'erogazione di prestiti subordinati in tranche da 1 a 5 milioni (in funzione delle garanzie impiegate e degli impegni che i Confidi intendono assumersi) e con durate comprese tra i 6 ed i 10 anni (secondo le richieste), da restituirsi 'bullet', ovvero in un'unica soluzione.
Dello strumento avevo parlato qui.

Luca

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30 commenti:

Dario ha detto...

Professore, ho bisogno del suo aiuto, mi manca più di qualche passaggio.
1) Questi prestiti sono definiti 'subordinati'. Cosa si intende?
2) Immagino che questa tipologia di prestiti sia utile ad elevare il patrimonio di vigilanza, altrimenti non mi sembra avrebbero senso. L'elenco che ho rinvenuto sulla composizione del patrimonio di vigilanza non cita debiti, mi aiuta ad orizzontarmi?
Grazie

Claudio D'Auria ha detto...

Dario, provo a rispondere io.
Sono prestiti subordinati, ovvero prestiti che sono ripagati, in caso di fallimento, solo dopo (subordinatamente) agli altri creditori, ma prima degli azionisti.
Nell'elenco delle voci del patrimonio di vigilanza, i prestiti subordinati sono nelle componenti del patrimonio supplementare, rappresentando strumenti di debito anche se subordinati. Possono essere computati nel patrimonio di vigilanza entro un limite pari al 50% del patrimonio di base (capitale+riserve).

Luca ha detto...

Grazie, Claudio, mi hai preceduto. Aggiungo soltanto che tali passività devono avere una durata minima di 5 anni all'emissione. Quando la durata residua scende sotto i 5 anni, l'importo riconosciuto come patrimonio supplementare viene decurtato di 1/5 all'anno.

Dario ha detto...

Grazie ad entrambi.

Sapio ha detto...

Domanda: questi subordinati per la Regione come sono computati rispetto ad un contributo a fondo perduto?

Luca ha detto...

Sapio: per la Regione sono dei prestiti (come se fosse erogato a valore su un Fondo di rotazione). Il tasso è fissato ad un livello coerente con il rating presunto del confidi, in maniera da non configurare aiuto di Stato. Che poi alla scadenza vengano convertiti in capitale è un altro discorso (non è scritto da nessuna parte).

Sapio ha detto...

Dunque oggi per la Regione sono una attività (credito). Domani, quando non saranno restuiti (accetto scommesse), saranno una spesa (perdita) per il bilancio futuro. Ottimo sistema per rinviare il cerino. Si può ripetere anche in altri settori, invece di spendere si fa credito e poi.. chi vivrà vedrà e ... pagherà. E l'UE accetta? Andiamo bene ...

Gossip ha detto...

Secondo alcune malelingue servono a coprire alcuni buchetti del bilancio 2009 più che ad incentivare l'attività futura.

Gigi ha detto...

100 euro (garantiti dal fondo centrale di garanzia) che Sapio ha ragione.

Enzo ha detto...

Per D'Auria, questa tipologia di fin.ti subordinati sono considerati "raccolta" per il Confidi?

Sapio ha detto...

Corsera 18/03/2010, pag. 33 Derivati, primo processo per 4 banche sotto accusa per truffa. Il sogno degli enti: soldi subito e rinvio dei guai: il principio aveva del miracoloso: soldi adesso, problemi a chi vincerà le elezioni dopo di me.
I Formigoni bond assomigliano tanto ai derivati, almeno sui guai riservati agli amministratori futuri.

Luca ha detto...

Sapio: in quanto prestiti subordinati, i Formigoni loan sono consumabili soltanto in caso di liquidazione (gone concern) del confidi che li ricevono, non sono utilizzabili per coprire perdite di esercizio (going concern). L'avviso pubblico della Regione recita al punto 4.1:
"L'Intervento finanziario è costituito dalla concessione di un finanziamento sottoposto ad una clausola di subordinazione, in forza della quale, in caso di liquidazione o di sottoposizione a procedure concorsuali dei soggetti prenditori del finanziamento, come individuati al precedente punto 3, le somme erogate saranno rimborsate solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non egualmente subordinati"
I confidi sono quindi corresponsabili del buon uso del denaro che ricevono, si giocano la loro stessa esistenza. Se poi qualcuno ha intenzione di usare questi soldi per coprire perdite pregresse verrà fuori un pasticcio, ma spero che non sia così.

Sapio ha detto...

Luca, il problema non è questo. Al momento della scadenza i Confidi cominceranno a strepitare che non possono restituirli per aiutare le imprese (in effetti saranno stati consumati da perdite attese ed inattese), e il futuro Governatore dovrà convertirli in dazioni a f. perduto. E' solo un sistema per scaricare il problema sui futuri amministratori. Se il sistema prende piede anche in altri casi o altre regioni saranno guai. Se i Confidi fossero stati in grado, nel passato, di conservare e remunerare il capitale, non sarebbero a questo punto. I Confidi erogano agevolazioni in forma di garanzia, ed allora vengano messi in condizione di operare senza infingimenti, con capitale e non con finti prestiti irrecuperabili.

Gigi ha detto...

Sapio, mi leggi nel pensiero?
Aggiungo che, IMHO, il pubblico non può non intervenire aiutando i confidi, forse è uno dei modi più efficienti per spendere soldi in aiuti alle imprese (quello inefficiente è il modello FIAT... o cassa del mezzogiorno...).
Il fatto è che, proprio per questo, non saranno restituiti, perché spesi, consumati. Parlare di bond serve solo ad emulare per assonanza i Tremonti bond, il cui insuccesso è sotto gli occhi di tutti, e far credere che la regione, magari, ci guadagna anche (ah ah ah). Se mi sbaglio sono il primo ad essere contento, ma mi sa che mi dovrò (assieme a Sapio) accontentare di aver tristemente ragione.
Fra cinque anni rifacciamo il punto. Ma se anche sarà come diciamo io e Sapio nessuno ne porterà la responsabilità. In Italia è così, a cominciare dal debito pubblico.

Sapio ha detto...

Una domanda a Claudio D'Auria: il Confidi 107 che accetta un subordinato passa da coefficiente 6% ad 8% o no?

Claudio D'Auria ha detto...

Rispondo a Enzo e a Sapio che hanno posto un quesito cruciale sulla validità economia e prudenziale di tale strumento.
Allora, la Banca d'Italia nel Bollettino di Vigilanza 4/2008 ha precisato che non costituise raccolta di risparmio tra il pubblico (e quindi non determina l'innalzamento del coefficiente prudenziale dl 6 all'8%) l'emissione di prestiti subordinati sottoscritta da soggetti vigilati. In questo caso il sottoscrittore non è un soggetto vigilato, ma un ente pubblico (Regione Lombardia).
La norma che potrebbe aiutare è quella contenuta nelle "Istruzioni di Vigilanza per le banche" (Circ. 229, Tit. IX, Cap. 2) che dice che non costituisce attività di raccolta presso il pubblico quella "effettuata sulla base di trattative personalizzate con singoli soggetti, per i quali tale operazione si inserisce, di norma, in una gamma più ampia di rapporti di natura economica con il soggetto finanziato. Nel contratto deve comunque risultare con chiarezza la natura di "finanziamento" del rapporto
stesso. In ogni caso, il reperimento di risorse in tal modo effettuato non deve presentare connotazioni tali (ad esempio, numerosità e frequenza delle operazioni) da configurare, di fatto, una forma di raccolta tra il
pubblico".
Ora, secondo me, trovandoci qui nel caso di "trattativa privata", nel senso che il prestito non è stato offerto a tutti, ma solo a un soggetto che lo sottoscrive e trattandosi di una modalità "eccezionale" di finanziamento, i Formigoni-loans dovrebbero rientrare in questa fattispecie; di conseguenza, il coefficiente prudenziale per i confidi lombardi che beneficiano di tale strumento dovrebbe rimanere pari al 6 per cento.

Luca ha detto...

Claudio: grazie!
Sapio e Gigi: per il bilancio pubblico la concessione di un finanziamento subordinato determina un'uscita di cassa, quindi rileva ai fini di Maastricht etc. Penso che siano stati i confidi a invocare questo intervento, preferendolo a maggiori apporti a fondi rischi (per i quali si è lanciato recentemente in Lombardia un apposito bando "Jeremie"). Scendendo nel dettaglio tecnico, i fondi non potranno essere "consumati" prima della scadenza dei cinque anni (come si aspetta Gigi), proprio perché non sono fondi rischi destinati, né credit linked notes. Sono debiti subordinati, non proteggono il reddito su base "going concern", ma i creditori non parimenti subordinati in caso di liquidazione. I confidi che stanno ricevendo questi apporti ne sono consapevoli?

Sapio ha detto...

Luca: faccio fatica a capire l'utilità di uno strumento come i bond così limitato. Però quel punto interrogativo al termine dell'ultima tua frase è illuminante. Credo che neppure i Confidi abbiano capito quello che gli daranno, a titolo oneroso per giunta.

Claudio D'Auria ha detto...

Scusa Sapio, ma l'utilità di questo strumento è chiara: aumentare il patrimonio di vigilanza del 107. Non c'è altra finalità, nè esplicita nè nascosta.
La remunerazione è in linea per evitare la mannaia degli aiuti di stato.
I confidi non hanno nessuna intenzione di utilizzare tali fondi, ma solo di allocarli nel PV e quindi aumentare l'operatività.
Io non ci vedo nulla di male e, anzi, apprezzo lo sforzo della Regione per uno strumento, allo stesso, tempo semplice ed efficiente.

Sapio ha detto...

Il PV deve coprire le perdite, principalmente le inattese ma anche le attese non accantonate. La copertura-utilizzo-consumo non determina necessariamente il fallimento. Ma se questi strumenti possono essere utilizzati solo in fase di liquidazione fallimentare, allora che strumenti sono?

Claudio D'Auria ha detto...

Sapio, sono strumenti di patrimonio supplementare! Il Comitato di Basilea nel suo documento del 17.12.2009 (quello di Basilea 3, tanto per capirci) ha chiaramente precisato che il Tier1 (patrimonio di base) deve coprire le perdite on-going concern, mentre il Tier2 (patrimonio supplementare) deve coprirle on-gone concern, cioè solo in fase di liquidazione.
E' ovvio che è uno strumento patrimoniale meno valido del capitale e delle riserve, ma appunto per questo si computa nel patrimonio supplementare che è soggetto a limitazione (attualmente i prestiti subordinati possono essere compuati nel Tier2 entro un limite massimo del 50% del Tier1).

Sapio ha detto...

OK. Ma allora torno alla frase di Luca, l'hanno capito i Confidi?

Claudio D'Auria ha detto...

Mi auguro di sì. Sicuramente l'ha capito il confidi che assisto io ... :)

Gigi ha detto...

Non metto in dubbio che i confidi assistiti (mai parola fu più pregna di senso) da CDA siano consapevoli dell'operazione. La consapevolezza, però non è tutto. Tutte le necessarie tecnicalità non interessano ai cda (non a caso in minuscolo) dei confidi. Interessa solo la partita doppia: oggi soldi entrare (ed essere utili per aumentare il PV) domani soldi (forse) uscire, ma meglio restare, poi si trova un modo con il prossimo governatore per accordarsi. Dal lato regione la partita doppia è:
oggi soldi uscire (ma a titolo di prestito, noi non regaliamo niente, solo le regioni di centro sinistra sperperano i soldi pubblici regalandoli), domani (forse, del doman non v'è certezza) soldi rientrare, ma a batter cassa sarà un altro governatore, che forse, se vuole essere eletto rinnoverà i bond con l'aumento).
Dal lato del marketing i bond sono usciti come Formigoni Bond. Perché non come Lombardia Bond, oppure che so, Aldo Bond, Giovanni Bond, o Giacomo Bond?(!).
Io andrò all'inferno sicuramente, ma sono sicuro di vincere i 100 euro sulla scommessa di Sapio.

Luca ha detto...

Amici, non datemi del buonista, o del formigoniano, ma lasciatemi dire una cosa: concentriamo l'attenzione sulla buona gestione di quei soldi da parte dei confidi, così tutti saranno contenti, anche i futuri governatori.

Gigi ha detto...

E' giusto concentrarsi sulla buona gestione. Ho voluto fare l'avvocato del diavolo (su Formigoni, in questo caso, ma a chi la tocca la tocca....)perché mi premeva evidenziare, se ce ne fosse ancora bisogno, come i confidi siano legati strettamente al mondo pubblico, diventando il tramite degli aiuti pubblici e del consenso che se ne può ricavare. E questo fa parte del loro modello di business, non se può prescindere. Chi volesse pensare astrattamente ai confidi come ad aziende e cercare modelli di sostenibilità economica che prescindono dal pubblico sono, a mio avviso, fuori strada. Tutte le considerazioni di efficienza devono essere orientate a controllare che le risorse a loro disposizione siano spese per il meglio, in modo da dare una valutazione tecnica sia all'agire economico che di quello politico. In una democrazia matura, non si giudica a priori (pre-giudizio) ma dopo aver misurato, valutato, controllato, riflettuto, discusso. Anche quando si parla di confidi.

Oracolo ha detto...

Osservo che il primo attore che spinge per l'autonomia dei confidi sia la banca d'Italia. I costi aggiuntivi legati al passaggio ad un regime vigilato spingono molto in alto il break-even economico. A questo punto il confidi non può più essere provinciale o di categoria, ma deve acquistare respiro regionale.
Di conseguenza si pone la questione degli aiuti pubblici e del mantenimento della conoscenza del territorio. Se gli aiuti non sono diventano "prevedibili"/"strutturali" resta difficile per un direttore di confidi poter effettuare una politica di bilancio. Sarà costretto ogni anno a fare perdite e poi andare a mendicare aiuti.
Poi c'è la cosmesi di bilancio che dice: "anziché darti soldi ti do un prestito (formigoni loan) con restituzione a babbo morto ("bullet" come dicono gli inglesi) e saranno cavoli del governatore dopo mandare a perdita il prestito non restituito"
Insomma mi sembra che non possa andare avanti per molto così, con favori occulti, perdite nascoste e paura del cambiamento.
Mi auguro veramente che si riesca a trovare una via sostenibile alla crescita. Nel frattempo, mi sa che bisogna navigare a vista, con spirito ottimista, mi mancano ancora molti anni alla pensione.

Gigi ha detto...

Serve dibattivo come già richiamato altrove.
Due cose mi preme perà dire qui:
1) La dimensione ottima dei confidi (così come delle banche e di molte altre aziende) è tutta da definire e molto difficile da determinare, per cui servono confidi più efficienti? Sì. Più grandi vuol dire più efficienti? Forse, fino ad un certo punto. Quale? Non saprei.
2)E' necessario, a mio avviso, tener conto dell'aiuto pubblico per intervenire soprattutto in chiave anticiclica (quando il ciclo è negativo). E' inoltre necessario che l'intervento pubblico sia pianificato e metodico con meccanismi automatici legati alla dinamica macroeconomica e modelli applicativi legati all'andamento dei singoli settori.

mrs moore mark ha detto...

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Luca ha detto...

Signora Mark Moore, il traduttore automatico che ci veicola il suo messaggio non rende giustizia alla nobiltà delle sue intenzioni. Tra l'altro il commento è finito nel post sbagliato, dato che di finanziarie "flessibili" parliamo da un'altra parte.