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lunedì 12 novembre 2007

Confidi: il ministro Padoa Schioppa ha firmato il Decreto sui limiti d'iscrizione dei "107"



Oggi pomeriggio ho fatto qualche telefonata ad amici che seguono, come me, il mondo dei confidi per verificare una segnalazione ricevuta in mattinata. Mi hanno confermato che il Ministro dell'Economia e delle Finanze ha firmato il decreto relativo ai criteri di iscrizione dei confidi nell’elenco speciale previsto dall’art.107 TUB. Non ho ancora tra le mani il testo. Mi consta che sia confermato quanto avevo anticipato, da informazioni ufficiose, in questo blog , ovvero:
  • il limite al di sopra del quale i confidi devono chiedere l'iscrizione all'elenco speciale è fissato in 75 milioni di euro di attività finanziarie;
  • i confidi che superano tale limite hanno 12 mesi di tempo, dalla data di entrata in vigore delle Disposizioni attuative che saranno pubblicate dalla Banca d'Italia, per adeguarsi ai requisiti prudenziali (professionali, patrimoniali e organizzativi) e per inoltrare la domanda di iscrizione alla Banca d'Italia.
Secondo la bozza di DM pubblicata in maggio sul sito del MEF i volumi di attività finanziarie ai fini dei limiti "sono accertati con riferimento ai dati dell’ultimo bilancio approvato e devono essere mantenute per i sei mesi successivi alla chiusura dell’esercizio a cui il bilancio si riferisce." Dunque, i dati "sensibili" sono quelli dei bilanci chiusi al 31/12/2006.
Ricordo che l'applicazione del DM in questione poggia su una serie di norme tecniche (a cominciare dall'individuazione dell'aggregato "attività finanziarie") che saranno definite dalle Disposizioni attuative della Banca d'Italia, già prospettate nel documento di consultazione del febbraio 2007. Da via Venti Settembre trasferiamo dunque il nostro appostamento nei pressi di via Nazionale. Prima di Natale dovremmo avere l'impianto normativo completo.

Luca PS [13/11 e 26/11]: Ecco il testo del decreto gentilmente trasmesso dal dott. Mililli. Vi si precisa che i confidi che non si adeguano entro 12 mesi dalla pubblicazione del DM ai requisiti per l'iscrizione, riconducono, nel termine di ulteriori 18 mesi, il volume di attività finanziaria al di sotto della soglia di 75 milioni di euro, altrimenti sono cancellati dall’elenco generale. Non possono raggiungere i requisiti e ripresentare la domanda decorso il primo termine dei 12 mesi, a meno che non partecipino ad un progetto di fusione, nel qual caso può essere presentata una nuova domanda d'iscrizione da parte dell'entità risultante.

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9 commenti:

sapio ha detto...

Qualcuno ha fatto due conti su quanto costa per un prenditore pagare la perdita inattesa ad un Confidi (come commissione)anzichè pagarla direttamente ad una banca? Ovviamente con rating condiviso fra Banca e Confidi (quindi senza asimmetrie).
La domanda è un particolare di una più ampia: esiste una formula, condivisa dalla comunità scientifica, per calcolare il tasso finito di un prestito per un prenditore in epoca di Basilea ? Scusatemi se questo non è il posto giusto per porre simili domande.

Luca ha detto...

A parità di rating, quindi di PD, dovrebbe dipendere:
- dal capitale a rischio allocato dal confidi all'esposizione, a sua volta dipendente dal frazionamento del portafoglio in cui è inserito e dagli altri fattori che, data la PD media, determinano la distribuzione delle perdite;
- dal target di rendimento del capitale a rischio; qui i confidi sembrerebbero meno vincolati essendo enti mutualistici e non for profit, ma in realtà devono perseguire obiettivi minimi di ROE per fare crescere il patrimonio in relazione ai volumi di garanzie; abbiamo analizzato il problema con Flavio Aldrighetti in un paper (http://aleasrv.cs.unitn.it/smefin.nsf/vistaperid/aldrighettierzegovesi07).
Questo in teoria, in pratica non sono sicuro che tutti i confidi facciano questa valutazione in modo esplicito. Con la trasformazione in 107 dovranno adeguarsi.

sapio ha detto...

Ho letto il paper e ti ringrazio. Ma rimane il problema : quanto risparmia un prenditore a farsi garantire da un Confidi vigilato ?

andrea bianchi ha detto...

onestamente sono convinto che la scienza non sia in grado di rispondere al quesito legittimamente posto.
comprare credito tramite il Confidi trasferisce valore alla filiera anche su fronti di difficile riconducibilità ad un valore economico.
mi riferisco per esempio alla quantità se non, tout court, alla possibilità di accesso al credito per il prenditore.
al contributo istruttorio per la banca.
credo si tratti di assett il cui peso specifico possa considerarsi, in linea di massima, proporzionale alla massa critica ed al modello organizzativo che caratterizza il confidi.
di logica un confidi vigilato dovrebbe caratterizzarsi sia per massa critica che per requisiti organizzativi con uno standing in grado di offrire al mercato maggiore valore, oltrechè sul piano tangibile del minore assorbimento di patrimonio di vigilanza anche su quello, meno tangibile di accesso al credito e del merito di credito.

sapio ha detto...

Ho fatto due conti: ho preso una PD del 2,66% cui corrisponde una ponderazione 1 (formula non retail) e K=0,08. Poi ho ridotto il K di un fattore 6/8, cioe nuovo K=vecchio K*6/8 e l'ho messo in una formula del prezzo senza alterare il target di ROE atteso e mi è venuto un risparmio di circa 25 pb su 1000 pb (alias 25 cent. di punto su un tasso finito del 10% circa).
Attendo commenti, dove ho sbagliato ?

Saverio Tani ha detto...

Egregio Professore,
ancora complimenti vivissimi per il suo interessante blog.
Le volevo segnalare che, ai sensi del comma 1 art. 3 del DM in esame, il termine dei 12 mesi per l'iscrizone dei confidi all'elenco speciale ex art. 107 TUB dovrebbe decorrere dalla data di entrata in vigore delle disposizioni di Banca d'Italia e non dalla data di entrata in vigore del suddetto DM.
Cordiali saluti,
Saverio Tani.

Luca ha detto...

Caro dottore, grazie della precisazione e delle sue parole gentili. Vado subito ad aggiornare quanto sopra riportato.

sapio ha detto...

Vorrei capire quanto contribuiscono al passivo dei Confidi i fondi pubblici rispetto ai fondi propri (dei soci prenditori).
E' possibile saperlo ?
Insomma i Confidi perseguono un equilibrio gestionale fra commissioni in entrata e sinistri in uscita oppure erogano aiuti pubblici in forme varie e quindi non perseguono alcun obiettivo di equilibrio ?

Luca ha detto...

Quando avremo i bilanci dei confidi 107 segnalati in Banca d'Italia riusciremo a fare chiarezza su questo punto, che oggi presenta evidenze molto variegate (dipende dalla storia, dalle politiche regionali, e da altri fattori).