Grazie alla segnalazione di un visitatore (che ringrazio) vi metto a disposizione il testo dell'atteso decreto del Ministero dell'economia e delle finanze che introduce la garanzia di ultima istanza dello Stato sulle operazioni garantite dal fondo centrale di garanzia per le Pmi. Reca la data del 25 marzo, e non mi risulta sia già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il testo, che consiglio di scaricare (link sopra), ha una stesura semplice. Nelle premesse cita un "avviso espresso dalla Banca d'Italia sul testo del presente decreto con nota n.315995 del 24 marzo 2009". Gli interventi del Fondo di garanzia sono assistiti, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, dalla garanzia dello Stato, quale garanzia di ultima istanza. [quali interventi? Il nuovo flusso, ovvero quelli deliberati dopo l'entrata in vigore del decreto? Oppure lo stock delle garanzie in essere già prima? Pare che il MEF si atterrà alla prima interpretazione, la più restrittiva] La richiesta di escussione della garanzia statale può essere inoltrata al MEF e al gestore del fondo trascorsi 60 giorni dalla richiesta (non onorata) di pagamento al Fondo. La garanzia opera in caso di inadempimento da parte del Fondo in relazione agli impegni assunti a titolo di garante, controgarante o cogarante. La garanzia opera limitatamente alla quota dovuta dal Fondo per la garanzia concessa.
Aspettiamo ora notizie più precise sulla pubblicazione e conferme definitive sulle modalità di attuazione.
Luca
12 commenti:
Se un visitatore ci chiarisse cosa voleva dire la BdItalia con quella sua nota n. 315995 del 24 marzo 2009 sarebbe benvenuto.
Ora il problema si sposta su un altro piano : queste garanzie sono riservate alle imprese sane. Bene ma quand'è che un'impresa è sana?
Sono un semplice "ragioniere" ma all'art. 1 del decreto non c'è scritto " gli interventi del fondo di garanzia...relativi alle OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO... DECORRENTI DALLA DATA DI ENTRATA IN VIGORE DEL PRESENTE DECRETO". Leggo piuttosto: "gli interventi del fondo di garanzia...relativi a operazioni di finanziamento...sono assistiti, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto...."
Se il Ministero propende per una forzatura ribaltando il significato "dell'italiano" lo fa perchè la norma sarebbe retroattiva e perchè gli impegni sarebbero presi "alla cieca" visto che si tratta di finanziamenti già perfezionati di cui non si conosce l'esatto ammontare di sofferenze già conclamate.
Però ipotizziamo invece che il vero estensore della norma la abbia voluta invece retroattiva...le banche potrebbero considerare le garanzie mcc (già in portafoglio) a ponderazione zero e quindi liberare enormi risorse che sarebbero rimesse in circolo. Luca, è giusta questa "pensata"?
Bartolo, non posso parlare per il Ministro Tremonti. Dalle indicazioni che ho raccolto è più probabile che la garanzia non sia retroattiva. Ma non ho fonti ufficiali da portare a sostegno.
Se il Fondo fosse retroattivo non si libererebbe solo capitale ma migliorerebbero drasticamente anche gli utili delle banche e dei confidi controgaranti che vedrebbero azzerarsi il costo del rischio sul credito già erogato mentre non diminuirebbe il costo per le imprese già beneficiarie di quei prestiti.
Come Luca, anche io penso che la garanzia del FCG avrà ponderazione zero solo sulle nuove operazioni. Ciò semplicemente per ridurre l'impatto sul bilancio pubblico.
Peraltro, è vero che da come è scritto l'interpretazione più corretta sarebbe quella di Bartolo, quindi aspettiamo di sapere qualcosa di più.
Per Sapio: cosa c'è scritto di così sconvolgente nella lettera BI del 24.3.09? Purtroppo il Bollettino di Vigilanza è aggiornato a gennaio 2009 e questa nota non è disponibile.
Claudio, come puoi vedere sopra anche Luca richiama questa misteriosa nota contenuta nella premessa del decreto in discorso. Mi sembra strano un decreto basato su un nota il cui testo non è conoscibile. Magari c'è scritto "Fate attenzione che ogni garanzia rilasciata fa debito pubblico" :-)
La mia interpretazione del testo del primo comma dell'Art. 1 coincide con quella di Bartolo, ed anche le conseguenti considerazioni.
In merito "..al drastico aumento degli utili ..dei confidi controgaranti..." che potrebbe derivare dalla retroattività, non commento, rilevo piuttosto che il beneficio in termini di RWA, e di conseguente liberazione di spazio per nuove garanzie nell'interesse delle PMI, sarebbe per i Confidi significativo, e proporzionalmente ben più elevato, ritengo, rispetto agli oneri per il Bilancio dello Stato.
Tutto questo, poi, chiedo conferma vale/varrebbe solo per le garanzie a "prima richiesta"?
Scusate se ritorno sempre sullo stesso punto ma avrei bisogno che qualche amico del Blog mi aiutasse a capire la logica della recente legiferazione sui confidi: prima il decreto del Ministero che tiene molto bassa la soglia per l'iscrizione al 107 (sento la voce delle sirene che chiamano: venite, venite.....), poi il decreto che introduce la ponderazione zero per la controgaranzia del fondo centrale. A questo punto provo a tirare le conclusioni: imprese buone verso un confidi 106 controgarantito dal fondo centrale, imprese meno buone verso un confidi 107. Per i Confidi 107 la vedo sempre più in salita: maggiori costi, banche che fanno fatica a rimodulare il pricing a fronte di garanzie eligibili e clientela sempre più rischiosa. Cosa scriveremo nei Business Plan allegati alle domande di iscrizione? Speriamo che l'unica soluzione non sia quella di allargare l'operatività con le conseguenze che abbiamo letto nell'argomento che precede.....
Perfettamente in sintonia con il Dott. Arzarello. Aggiungo un dettaglio: la cosidetta controgaranzia a ponderazione zero, salvo riforma delle Disposizioni Operative del Fondo, non è, a oggi, nè incondizionata nè irrevocabile. E allora che senso ha?
La situazione è eccellente ...
Cari amici, grazie per questa serie di commenti puntuali e puntuti. Vi dirò la mia, ora che da commentatore sono diventato operatore part-time, con il business point e il coordinamento del progetto 107 dei confidi trentini: rimane un bisogno enorme di intermediazione informativa e consulenziale nel rapporto tra banche e Pmi (d'accordo con Sapio), bisogno nei fatti trascurato dai più tra i confidi; però anche l'assunzione di parte del rischio di credito è gradita dalla banca in molti casi; bisogna innovare i modelli di offerta, se ci aspettiamo che i modelli di offerta evolvano sulla disponibilità di ponderazione zero di qua, fondi regionali di là, FEI di su, SACE di giù, buonanotte => non so se vi siete accorti, ma tutte le normative sui confidi hanno le pentole, ma non i coperchi. Con questo non voglio dire che siano diaboliche, ma si deve ancora percorrere l'ultimo miglio per farle funzionare.
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