Dal Sole 24 ore di oggi (p.39) un passaggio che riprende l'intervento di Fabrizio Saccomanni alla presentazione del volume The great financial crisis curato da Rainer Masera:
La Banca d’Italia ha «la sensazione» che nella valutazione del capitale delle banche italiane «applichiamo parametri più rigidi». Lo ha spiegato ieri il direttore generale di via Nazionale, Fabrizio Saccomanni, nel suo intervento alla presentazione del libro «The great financial crisis» pubblicato da Bancaria e curato da Rainer Masera. Masera è anche l’esponente italiano del gruppo De Larosière che ha recentemente presentato alla Commissione europea le sue proposte in tema di rafforzamento della supervisione creditizia e finanziaria a livello continentale.
Nel sottolineare che l’Italia adotta criteri più rigidi di altri paesi nel definire i requisiti di patrimonializzazione delle aziende di credito, Saccomanni ha ricordato che «ci siamo sempre battuti per regole comuni a livello internazionale per la valutazione della qualità del capitale e abbiamo la sensazione che certi coefficienti dell’8-8,5% o al 10% in un Paese siano diversi da quelli di un altro Paese». In sostanza, dietro i numeri dei ratios patrimoniali delle aziende di credito italiane c’è una qualità del capitale più elevata richiesta da sempre dalla Banca centrale.
Luca
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