La prima pubblicazione della Banca d'Italia per il 2012 è il rapporto su La domanda e l'offerta di credito a livello territoriale. Si tratta della riproposizione su base regionale del Bank Lending Survey coordinato dalla BCE.
Nel documento appena rilasciato si commentano le risposte fornite dalle banche partecipanti all'indagine relativamente al primo semestre del 2011 e le aspettative formulate dalle stesse tra settembre e ottobre riguardanti il secondo semestre dell’anno. Riporto le considerazioni di sintesi sul credito alle imprese:Nel primo semestre del 2011 si è arrestata la tendenza al recupero della domanda di credito da parte delle imprese che si era manifestata nell’anno precedente. Le richieste di finanziamenti del settore produttivo, finalizzate per lo più alla ristrutturazione del debito e al finanziamento del circolante, sono risultate in lieve calo in tutte le aree a eccezione del Nord Est, dove si è registrato un modesto aumento. Tra i settori, il recupero della domanda delle imprese manifatturiere del Nord si è contrapposto a un ulteriore calo nell’edilizia, esteso a tutto il Paese; è risultata sostanzialmente invariata la domanda delle imprese dei servizi, scesa solo nel Mezzogiorno. Per il secondo semestre dell’anno, secondo le aspettative delle banche, la domanda di finanziamenti dovrebbe registrare un modesto recupero, concentrato nelle regioni del Nord del Paese.
Dopo essersi mantenute sostanzialmente invariate nel 2010, nel primo semestre del 2011 le condizioni di offerta hanno mostrato segnali di irrigidimento, più accentuati al Centro e nel Mezzogiorno, con un aumento dei margini di interesse applicati sui prestiti, più intenso per le posizioni giudicate più rischiose; non sono emerse restrizioni nelle quantità offerte. Le attese degli intermediari, soprattutto tra le banche piccole, prefigurano il proseguimento anche nella seconda metà del 2011 di politiche creditizie improntate a una maggiore selettività in tutte le ripartizioni territoriali. Nel primo semestre dell’anno si è confermato, soprattutto nel Nord Est, un atteggiamento restrittivo nei confronti delle imprese edili; per la manifattura, il peggioramento delle condizioni di accesso al credito è stato più intenso al Centro e nel Mezzogiorno.
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