Cari amici, avrete notato l'assenza del consueto bilancio di fine anno di aleablog. La mancanza non è casuale. Avevo poco da raccontare, dato che nel 2011 non sono partiti nuovi progetti.
Le iniziative avviate nel 2010 sono rimaste ferme: parlo dei seminari del gruppo Smefin e del Business Point. Dal blog ho continuato a seguire il settore confidi, gli sviluppi normativi, le news. Il tentativo di dialogo con le Associazioni di settore si è spento (forse riprenderà attraverso l'Associazione XBRL Italia). Ci sono contatti personali che rimangono aperti, e qualche invito a convegno.
Sarò frequentatore meno assiduo dei confidi. Restano un soggetto importante, non ho cambiato idea. Però non sono un osservatorio avanzato sugli eventi. Combattono una buona battaglia, ma non stanno al centro dell'azione. Per capire dove andranno la finanza delle imprese, il credito e, di conseguenza, la garanzia, occorre una visione più ampia, anticipatrice. Se gli studi sui confidi si riducono a mitologia di cambiamenti che non accadono mai o a cahiers de doléances, li lascio a studiosi più bravi e pazienti di me, dopo dieci anni esatti di militanza attiva.
Nell'anno che ci attende, tornano ad essere essenziali per me l'insegnamento, e lo studio. La crisi ci mette davanti quotidianamente innumerevoli problemi. C'è l'urgenza di pesarli, capirli, discuterne. Non mi illudo di trovare soluzioni, è già una conquista osservare e capire quello che succede. Intuire i pericoli da evitare, le strade più promettenti. Mantenere uno sguardo lucido e costruttivo. E' una necessità vitale per me, personalmente. Ma è anche una responsabilità verso i miei studenti e tutte le persone di buona volontà che lottano ogni giorno contro lo smarrimento e il senso di impotenza, tra sussulti di euforia e ricadute nella depressione. Sto studiando, faremo degli incontri in facoltà e altrove.
L'altro punto in agenda è il manuale di finanza aziendale che devo completare entro l'estate. Sarà il vademecum per il Laboratorio di pianificazione finanziaria. Spero che interessi anche agli addetti ai lavori.
Prima di salutarvi, vorrei segnalarvi tre contributi che mi hanno aiutato a trovare il passo giusto nel lavoro culturale che intendo avviare.
Il primo è il volantino di Comunione e Liberazione sulla crisi, che ha fatto nascere un dialogo con interlocutori di ogni credo religioso e orientamento politico. Sto dando il mio piccolo contributo a farlo conoscere negli incontri pubblici che si stanno organizzando in varie città.
Il secondo è l'ultima assemblea nazionale della Compagnia delle Opere, di cui trovate qui il video. Potete cominciare da Paolo Cevoli, che è intervenuto alla sua maniera. Belle e illuminanti le testimonianze di due imprenditori, Paolo Zanella e Marco Notari.
Il terzo è il messaggio del Papa diffuso ieri per la Giornata Mondiale della Pace, di cui trovate qui alcuni brani, e da cui traggo l'augurio di un anno veramente nuovo e lieto:
Vi invito a guardare il 2012 con questo atteggiamento fiducioso. È vero che nell’anno che termina è cresciuto il senso di frustrazione per la crisi che sta assillando la società, il mondo del lavoro e l’economia; una crisi le cui radici sono anzitutto culturali e antropologiche. Sembra quasi che una coltre di oscurità sia scesa sul nostro tempo e non permetta di vedere con chiarezza la luce del giorno.Da qui, dal risveglio della singola persona, nasce tutto il resto. Come affermava il Presidente Napolitano nel messaggio di fine anno:
In questa oscurità il cuore dell’uomo non cessa tuttavia di attendere.[…]
Vorrei dunque presentare il Messaggio per la XLV Giornata Mondiale della Pace in una prospettiva educativa. […] Essere attenti al mondo giovanile, saperlo ascoltare e valorizzare, non è solamente un’opportunità, ma un dovere primario di tutta la società, per la costruzione di un futuro di giustizia e di pace.
Si tratta di comunicare ai giovani l’apprezzamento per il valore positivo della vita, suscitando in essi il desiderio di spenderla al servizio del Bene. È un compito, questo, in cui tutti siamo impegnati in prima persona.
Occorre una nuova "forza motivante" perché si sprigioni e operi la volontà collettiva indispensabile ; occorrono coraggio civile e sguardo rivolto "con speranza fondata verso il futuro".Nell'incombenza delle manovre, dopo la fase uno, in attesa della fase due, ripartiamo dalla fase zero.
1 commento:
BUON ANNO E BUON LAVORO DR. ERZEGOVESI.
SILVIANO
Posta un commento