Si è molto discusso del dispositivo ad hoc introdotto dall'EBA per portare il solvency ratio al 9% scontando la perdita di valore di mercato dei titoli pubblici in portafoglio. Questo avrebbe penalizzato secondo molti le banche italiane. Saccomanni richiama l'attenzione su dettagli del dispositivo in questione che ne facilitano l'assorbimento. Porta i numeri sul fabbisogno di capitale dei gruppi bancari maggiori, sottolineando come i mercati siano in grado di farvi fronte. Il cammino verso Basilea 3 procede senza incidenti.
Le nostre banche sono solide, quindi. Risentono, tuttavia, della crisi del debito sovrano e di un quadro economico con elementi di fragilità (che si riverberano sulla qualità del credito). È essenziale che si riduca sui mercati la percezione del rischio Italia e che si spezzi l’interazione perversa tra lo spread sovrano e quello delle banche. Ma questa, sottolinea l'intervento, è una disfunzione sistemica di cui devono farsi carico le istituzioni europee:
La crisi europea potrà essere definitivamente risolta solo attraverso un rafforzamento delle regole e delle procedure della governance economica e che valorizzi le potenziali sinergie dell’azione congiunta della BCE, dell’EBA e, in tempi auspicabilmente brevi, dell’EFSF.
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