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sabato 26 settembre 2009

Ammissibilità dei commercialisti a soci dei confidi: il TAR della Sicilia dice no alle barriere



Bartolo Mililli mi segnala una sentenza con la quale il TAR siciliano chiarisce che i liberi professionisti, hanno pari dignità delle imprese sia per essere soci dei confidi che per l'accesso alle agevolazioni collegate. Il Dr. Giovanni Cappello, di Profidi, ha dovuto fare ricorso contro l'Assessorato regionale al Bilancio perché i suoi soci, in prevalenza liberi professionisti, erano stati esclusi. L'UE, quando parla di attività economiche non esclude i liberi professionisti (così sottolinea la sentenza) e quindi accedono regolarmente al de minimis.
In diverse occasioni mi è giunta l'eco della querelle in merito all'ammissibilità dei dottori commercialisti come promotori e soci di confidi. Confesso che non ho una posizione precisa in materia (non ho approfondito le ragioni delle parti in causa, penso che le associazioni delle Pmi obiettino che gli studi professionali non hanno fabbisogni di credito insoddisfatti). Se la questione di chiarisce, comunque, meglio per tutti. Le contese per accedere o bloccare l'accesso di altri a risorse pubbliche fanno perder una marea di tempo e distraggono dai problemi reali.

Luca

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3 commenti:

Alex ha detto...

Non credo che ci siano problemi nell'associare ad un Confidi i Liberi Professionisti. Vedi normativa Banca d'Italia
"Possono essere soci dei confidi anche i soggetti
iscritti in albi professionali e le associazioni
professionali, sempre che svolgano un'attività economica e rispettino i limiti dimensionali relativi alle PMI."

Luca ha detto...

Sì le norme Banca d'Italia e UE sono chiare, ma ciò non evita le querelles sul punto.

Alex ha detto...

La Legge di riforma dei Confidi in Abruzzo prevede espressamente, fra i sogetti beneficiari dei contributi in conto interessi, anche i Liberi professionisti.