Grande risalto oggi sul Sole 24 ore alla lettera appello spedita da Emma Marcegaglia e Hans Peter Keitel (presidente della confindustria tedesca) ai presidenti di Commissione e Consiglio europeo in vista del prossimo vertice del G-20. I leader delle associazioni industriali evidenziano come siano in atto i segnali di un preoccupante credit crunch e chiedono che vengano alleggeriti i requisiti patrimoniali e la valutazione del rischio imposti dalle regole entrate in vigore due anni fa. Da questa constatazione nasce la richiesta pressante di una revisione delle direttive sul capitale bancario, nei punti che più condizionano - si presume - i comportamenti delle banche, senza aspettare una Basilea 3.
Bruxelles non ha respinto l'istanza, promettendo attenzione.
Il rimedio sarebbe molto semplice: tornare ad adottare il metodo standard semplificato, che di fatto non è molto diverso da Basilea 1. A questo punto tutto l'armamentario dei rating creditizi viene estromesso dalla disciplina di vigilanza prudenziale. Sì, estromesso drasticamente, perché non si possono legare i requisiti minimi ai rating, esterni ed interni, quando il ciclo creditizio è buono per risparmiare capitale e poi spegnere l'interruttore quando le sofferenze cominciano a stringere. I coefficienti di Basilea 2 IRB sono legati ai rating della banca, e quindi inevitabilmente salgono quando la clientela viene declassata. Anche sulle posizioni a sofferenza gli assorbimenti IRB possono essere più alti che nel metodo standard.
E' una proposta provocatoria la mia, ovviamente. Di fatto sarebbe una scorciatoia.
La strada da seguire è un'altra: che le banche IRB intervengano sui sistemi di rating, in particolare su quelli per lo small business, e riducano il peso dello score andamentale a favore dello score qualitativo e di una valutazione quantitativa a più lungo orizzonte. Altra modifica: applicare probabilità di default a medio termine (through the cycle), ovviamente annualizzate, e rendere meno rigidi i criteri di validazione statistica. E che le banche standard, in modo meno sofisticato, facciano lo stesso per i loro score a fini gestionali. Basilea 2 fissa criteri per i sistemi di rating che obbligano alla coerenza, non all'automatismo.
Luca
10 commenti:
D'accordissimo !!!!
Lo dissi nel 2004 ad una platea di esperti ed espertoni della materia: purtroppo fui deriso...ora mi danno ragione. Meglio tardi che mai! Magari, per la prossima regolamentazione, ascoltiamo con attenzione chi conosce bene il mondo delle PMI.
Excelsus e Sapio, ormai siete tra le firme più quotate di aleablog. Tanti visitatori mi chiedono "Chi sono Excelsus e Sapio?"
Utilizzo uno pseudonimo perché non posso lasciar confondere la mia opinione personale con l'opinione, che non ho titolo a rappresentare, dell'Istituzione per la quale lavoro. Per tale ragione rimarro' ancora ignoto.
Luca, perchè non dai visibilità anche all'opinione - radicalmente opposta - dei banchieri centrali? http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/09/basilea-accordo-banche-centrali.shtml?uuid=2543e65a-9b7b-11de-98f3-411cb44e52e1&DocRulesView=Libero
Può darsi che Basilea3 si riveli più severa di Basilea2.
Per excelsus: io non deriderei nessuno, ma diciamo che è un'idea un po' anacronistica.
Claudio, ho messo un post oggi sulle linee guida discusse ieri a Basilea
Concordo con Claudio! L'esortazione di Luca è rivolta agli statistici. Se credono che i segnali che, nel passato, predivano una certa intensità di default oggi non valgono più, anzi valgono meno, beh che allora cambino questi rating migliorandoli. Il mondo delle PMI non c'entra. Ed è pure possibile che nel frattempo venga varata una manovra anticiclica, contraria, di inasprimento degli assorbimenti (Basilea 3).
Il mondo delle PMI c'entra eccome, caro Sapio. Prima di redigere le regole che normano non solo l'equilibrio del sistema bancario ma anche, di fatto, la possiblità per le PMI di accedere al credito bancario, credo sarebbe buona abitudine guardare fuori dalla finestra ad osservare la propria platea di clienti. E da lì partire per costruire una normativa che non danneggi il sistema produttivo nazionale. Dovremmo tutti ricordare che la ricchezza, anche, per le Banche,è creata dalla clientela. O no?
Excelsus, quelle norme partono dal sistema bancario internazionale (BRI, Basilea), sono state approvate dal Parlamento Europeo su proposta della Commissione e finalmente recepite in Italia. Le piccole imprese italiane sono diverse da quelle degli altri paesi? Hanno un diverso bisogno di credito?
Mutatis mutandis, anche i Trattati di Monaco del 1936 furono stipulati dalle maggiori potenze dell'epoca: poi tutti sappiamo come andò a finire. Iniziamo quindi a ragionare in autonomia da schemi precotti o già addirittura decotti.
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