Non è questo lo spazio per parlare di un fatto così delicato, forse. Dopo aver letto questa intervista a Enzo Jannacci (un artista che seguo da sempre) sul Corriere di oggi, non ho resistito a segnalarvela. Su cosa sia giusto fare rispetto alla vita di Eluana Englaro, chi debba deciderlo, sentiamo tanti discorsi astratti. Jannacci si mette davanti al fatto per quello che è, la sua umanità di fronte al dramma della vita di un'altra persona, e al dolore insostenibile del padre e dei familiari. Prende posizione, ma non in maniera ideologica. Da non credente, dice alla fine la stessa parola, la stessa domanda, che chiude la meditazione di Don Giussani sul sacrificio e sul dolore (il capitolo VIII di questo libro).
Questo mi ha travolto, spazzando via la distrazione della giornata e anche le mie reazioni preconcette alla vicenda di Eluana. Ha fatto nascere in me la stessa domanda.
Luca
2 commenti:
Grazie Luca. Credo che leggere e diffondere queste riflessioni sia come "ricevere la carezza" che ti aiuta ad andare avanti e vivere meglio la tua vita. La diffonderò.
Grazie a te, Cipriana, hai proprio ragione, queste parole sono uscite dal cuore di Enzo Jannacci messo di fronte a un fatto vertiginoso come l'imminente morte di Eluana, ma indicano uno sguardo umano alla vita, anche nelle giornate più normali.
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