September is the cruellest month, penso, parafrasando Eliot. Come ogni anno, lo stress da ripresa mi provoca sbalzi di umore. Se non bastasse, si aggiunge la fatica di programmare il lavoro con un sentiment negativo di fondo. Le aspettative di consenso proiettano un quadro fosco: la morìa di imprese sfinite dalla recessione, l'accumulo di sofferenze bancarie, il probabile scivolone dei mercati finanziari (azioni, ne parla oggi Carlini sul Sole 24 ore, ma anche corporate bond).
Tante macro-incertezze, e in più micro-incertezze negli ambiti che più ci interessano, gentili visitatori: i confidi aspiranti 107 stanno facendo i conti con la scadenza di dicembre, mentre la domanda di garanzie preme e le escussioni non vanno certo calando. I mezzi patrimoniali sono quelli che sono. La garanzia statale di ultima istanza concessa tramite il Fondo centrale PMI sopperisce in parte, a condizione che i confidi eroghino garanzie personali. Ma anche lì, i problemi non sono tutti chiari e risolti: per effetto delle sofferenze in aumento, la "prima richiesta" prosciuga la tesoreria dei confidi, che è in parte vincolata a presidio delle garanzie sussidiarie. La contro-garanzia del Fondo copre una quota elevata dell'impegno, ma non tutto, e il Fondo non è il pozzo di San Patrizio. E poi: quali saranno le politiche allocative? Saranno ammessi soltanto i 107, di diritto o di fatto? I 106 faranno soltanto garanzie sussidiarie (non contro-firmabili dallo Stato), oppure anche personali?
La micro-incertezza contagia le attese sulle policy verso i confidi: taluni pensano, sollecitano ad una proroga, o una deroga, del suddetto appuntamento con l'iscrizione a 107. Altri chiedono adempimenti di Vigilanza più leggeri (come se fosse sensato chiedere a via Nazionale regole su misura, a quattro mesi da una scadenza).
Sono soltanto voci, per di più discordi, per ora, ma dietro le voci stanno difficoltà oggettive di alcuni confidi. C'è in più il rischio di congestione dell'iter autorizzativo in Banca d'Italia, se dovesse arrivare un pacco di domande sciué sciué in zona Cesarini.
Come sapete, seguo le domande di iscrizione dei tre confidi trentini. Ci ho dedicato buona parte del mese di agosto. Sono andato a vedere gli schemi delle segnalazioni, le problematiche IAS, il reporting, e tanti altri aspetti. Ci stiamo lavorando intensamente con le strutture dei confidi, perché a poco serve una domanda da trenta e lode se poi la nave 107 non è armata e l'equipaggio non è pronto. I costi del 107 non sono una variabile esogena, possono diventarlo se si pensa che comprare è più facile che pensare.
Non abbiamo tempo di pensare a proroghe, o deroghe. I lavori in corso avranno in ogni caso un senso, l'impegno profuso non sarà inutile.
Luca
13 commenti:
Ciao Luca
dalle indiscrezioni sulle semestrali che si sentono in giro emerge che il 2009 per i confidi sara' un altro anno dramatico.
Secondo te' il modello dei confidi ha futuro?
grazie
Caro Claudio, non so rispondere in generale. Di soggetti che affiancano le imprese nell'accesso al credito c'è bisogno, eccome. I confidi sono subissati di richieste, mi risulta. Il problema è configurarli in modo che reggano alla crescita dei volumi e delle escussioni. Il modello, o i modelli adeguati, sono da mettere a punto, prima che la crisi lasci i caduti sul campo. Quante risorse hanno a disposizione? Quanto costa la loro macchina? Quanti rischi possono sopportare? Quali vantaggi danno ai soci? Quanto questi possono pagare il servizio? Si finisce sempre lì.
Caro Luca, mi sapresti confermare o meno se è vero che dal 1' gennaio 2010 il coefficiente di ponderazione delle esposizioni verso confidi 107 (o più in generale verso intermediari vigilati iscritti all'elenco speciale) non sarà più fisso al 20% ma sarà variabile a seconda del rating dell'intermediario stesso? Si tratterebbe così di un abbandono tout court del medoto standardizzato a favore del metodo IRB oppure si tratta di casi generici relativi a banche che già adottano l'IRB e che quindi ponderano i propri attivi in funzione del proprio modello di rating convalidato da BdI.
Grazie
Saluti
Ciao Luca, ben trovato! come sono andate le vacanze. Ti ho scritto un commento sulla circolare Bankit sulla ponderazione del Fondo di garanzia, ma mi sa che non l'hai letta.
Per quanto riguarda questo post, volevo solo dirti che la Banca d'Italia mi sembra stia analizzando con estrema attenzione le domande di iscrizione al 107 fino a oggi pervenute, chiedendo numerose informazioni aggiuntive. Quindi, la mia sensazione è che non ci sia, ad oggi, molto spazio per fantasticare su nuove regole più soft.
Infine, se posso rispondere a Giancarlo, la ponderazione del 20% per l'esposizione verso (e garantite da) intermediari vigilati italiani (banche, sim e 107) resta valida fino a quando il rating della Repubblica Italiana è lameno "AA-". Se il rating della Repubblica dovesse scendere ad "A", la ponderazione per gli intermediari vigilati passerebbe al 50%.
Ma questa non è una novità. La regola - valida proprio per il metodo standardizzato, l'IRB segue tutt'altre logiche - è in vigore dall'1.1.2008, cioè dall'entrata in vigore in Italia di "Basilea 2". Prima, i 107 erano sempre ponderati al 100%, quindi era ancora peggio...
Ciao Claudio (D'Auria), vacanze brevi ma ottime, grazie. Aggiungo alle tuo giuste considerazioni un appunto tecnico sul cambio di ponderazione delle garanzie 107.
L'attuale 20% è il coefficiente previsto dal metodo standard, che riguarda le banche standard e quelle che adottano l'IRB parzialmente, ovvero non lo adottano per banche e intermediari vigilati, dove applicano i coefficienti del metodo standard. Come dice Claudio, quel 20% può salire al 50% se il rating sovrano del Paese scende sotto AA-.
Le banche IRB che applicano i loro rating interni a banche e intermediari già adesso non ponderano al 20%, ma al risk weight dipendente da PD (e LGD, se IRBavanzate) da loro stesse assegnate ai confidi.
Mi chiedo quanto pesi questa valutazione oggi, sentendo dire in giro che i confidi promettono garanzie personali eleggibili soltanto se controgarantite dal Fondo Pmi (ovvero dallo Stato). Se non è il solito gossip, è il caso di dire "Molto rumore per nulla".
Ciao Claudio, grazie per la cortese risposta. Per chi, invece, applicasse già la metodologia IRB e dovesse valutare il rischio di credito derivante da un'esposizione verso (e garantia da) intermediari vigilati italiani (tra cui confidi 107) si profilerebbe una ponderazione fissa 20% ovvero una ponderazione variabile in funzione del rating del confidi scaturente dal modello di rating interno di cui si è dotata la banca e convalidato da BdI?
A presto,
saluti
[a Claudio D'Auria] Ho risposto al commento sulla circolare Bankit nel post relativo. Appena ho un momento devo dare una rinfrescata al sito per visualizzare più agevolmente gli aggiornamenti.
Ho trovato una risposta nel post di Luca che conferma la mia tesi... In uno scenario sempre più tendente ad approcci fondati sul rating mi viene da pensare come non è per nulla scontato che un confidi "neo" 107 possa "sempre" abbattere al 20% l'assorbimento di capitale dell'Istituto finanziatore dell'impresa socia, soprattutto se dialoga prevalentemente con i maggiori gruppi bancari (vedi Unicredit e Intesa). Anche su questo aspetto si potrebbe assistere ad uno spostamento nelle politiche allocative degli impieghi, assistite da garanzie confidi, dalle grandi alle medio piccole banche più vicine alle esigenze del territorio, come già dimostrato dagli ultimi dati Banca d'Italia.
Caro Luca, perchè vedi settembre come un mese crudele?
Io amo pensarla come Francesco Guccini: "Settembre è il mese del ripensamento".
Io da sempre amo settembre. Ricordo che da ragazzo amavo andare nei grandi magazzini a vedere i nuovi diari scolastici (allora erano una decina, ora sono diverse centinaia) ed ero felice di ritrovare i miei amici dopo le vacanze.
Da adulto, mi piace, dopo l'estate, avere l'occasione per pensare e fare progetti. Ricomincia la scuola, il lavoro e in genere si ha più voglia di fare che a giugno/luglio.
E poi, tornando alla musica e al titolo del psot, "Impressioni di settembre" è una delle più belle canzoni della PFM e forse della musica italiana tutta. E' del 1970, ma mi ha accompagnato nella mia giovinezza a cavallo tra gli anni 80 e 90.
Caro Claudio, le comunità (anche aleablog lo è) sono più forti perché diversificano gli stati di umore dei componenti: i tuoi ricordi sereni compensano le mie paturnie e mi aiutano ad uscirne.
A buon rendere qualora ti capitasse una stagionalità negativa.
Concordo con voi che chiedere "sconti" alla Banca d'Italia, soprattutto in questo periodo di scadenza e dopo una proroga di circa un anno, non sia la strategia giusta.
Tuttavia vi chiedo se avete alcuni suggerimenti da poter proporre alle Federazioni dei confidi. A me sono venuti in mente alcuni punti:
1) eliminare le segnalazioni in centrale rischi (anche se in contropartita si dovrebbero perdere i flussi di ritorno);
2) chiedere alla Banca d'Italia un'interpetazione ufficiale sul trattamento contabile delle poste di bilancio caratteristiche dei confidi (vedi ad esempio le commissioni, i fondi rischi, le controgaranzie...). A suo tempo le Federazioni dei confidi avevano emanato dei chiarimenti sui bilanci confidi (avete presente i numeri 21, 41, 51 etc. degli schemi di bilancio?) mentre per gli Ias dobbiamo utilizzare le istruzioni, a volte molto scarne, degli altri intermediari 107.
3) Consentire una consistente esternalizzazione di servizi e controlli sulle Federazioni nazionali per contenere i costi di vigilanza;
4) Avevo pensato anche ad una ponderazione standard delle garanzie rilasciate al 75% (come se fossero tutti soci retail) per ridurre le necessità patrimoniali.... ma non sono troppo convinto.
Attendo i vostri commenti....
Caro Pierpaolo, porto il suo commento in nuovo post per attivare un dibattito più focalizzato
1) La Centrale Rischi è necessaria per evere un minimo di andamentale.
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