Dando notizia della dichiarazioni di intenti Zaia-Profumo sui confidi in Veneto, avevo accennato al crescente e fattivo interesse della Lega Nord per il credito. A ulteriore conferma di questo, vi propongo questo articolo del Corriere di due settimane fa (grazie a Dodona per la segnalazione), nel quale si prospetta un'aggregazione tra le finanziarie regionali delle regioni settentrionali. Cito:
Con il neo governatore Luca Zaia, storico sostenitore di un maggior protagonismo della politica negli istituti di credito che, anche ieri, è tornato a ribadire «l' esigenza che le banche si mettano al servizio dei territori». Sottolineando «la presenza di una classe dirigente, finalmente non autoreferenziale, che è certamente espressa dalla Lega, ed è certamente in grado di guidare il sistema bancario verso questa direzione». Ma, appunto, non ci sono soltanto le banche. Le finanziarie regionali sono le casseforti con cui Piemonte, Lombardia e Veneto finanziano gli interventi a favore delle imprese e dello sviluppo. Giampaolo Chirichelli, presidente Finlombarda di designazione padana, rompe gli indugi: «Non si tratta soltanto di mettere a rete il knowhow di queste agenzie. I matrimoni, se si fanno, vanno consumati e il nostro obiettivo, assolutamente condiviso da Umberto Bossi, è quello di arrivare a una finanziaria del Nord». Che secondo Chirichelli non dovrebbe aver colore politico: «Noi speriamo che si uniscano a noi anche Trentino e Liguria. Una finanziaria unica sarebbe un fattore di chiarezza per gli imprenditori e di razionalizzazione di interventi fin qui necessariamente poco coordinati»E' una provocazione forte. Sarà più facile fare al Nord quello che non si riesce a fare a livello nazionale, ovvero una piattaforma interregionale per le politiche finanziarie e creditizie rivolte alle imprese?