Il Sole 24 ore di oggi riporta e commenta le anticipazioni di un sondaggio condotto su 1.500 imprese dall'Osservatorio banche-pmi di Accenture. Sono interessanti le risposte che toccano l'impatto della crisi: solo un'impresa su 5 ha riscontrato un approccio propositivo di medio periodo da parte della banca, il 21% ha avuto proposte di soluzioni per superare la crisi e crescere, il 18% ha sofferto una restrizione del credito e a un altro 18% la banca ha prospettato soluzioni tampone alla mancanza di liquidità. Dal canto loro la maggior parte delle imprese non ha cercato l'aiuto o la collaborazione della banche, viste come partner non strategico da 2/3 del campione.
Il rapporto completo sarà presentato tra un mese in un seminario ad hoc a Santa Margherita Ligure. Accenture propone, per migliorare il dialogo tra banche e imprese, un tavolo di confronto permanente con Confindustria, Abi, Confartigianato, Confagricoltura e i confidi.
Non sarebbe il primo, né - temo - più utile dei molti già esistenti a livello nazionale e locale.
Luca
1 commento:
Come già detto... gli unici a non sentire la crisi sono i falegnami.....
Ovvio che Accenture deve vendere consulenza, e come tutti i maghi del settore ha già la soluzione in tasca (fatturabile ovviamente). Resta da capire se gli strumenti che la società di consulenza intende vendere, per aumentare "le competenze sulla previsione dei rischi e lo sviluppo del business", sono efficaci e come funzionano. Comprare a scatola chiusa è un rischio e quando ci si porta a casa una società di consulenza come queste sono spese grosse.
Sarebbe utile che Accenture facesse disclosure su questi strumenti per capire la qualità di quello che si acquista e valutarne meglio il rapporto con il prezzo.
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