«Dall’inizio dell’operatività, nel 2000, e fino al 2010, con la premessa che i rapporti erano con Confidi Industria, che poi nel 2009 si è aggregato con Confidi Udine e ha dato vita a Confidi Friuli, sono state rilasciate garanzie a favore di Friulia per circa 12 milioni di euro, con insolvenze pari a 2,1 milioni, vale a dire il 17,5%» [...] Dopo il primo passivo, più di recente, dal 2005 al 2010, «le garanzie a favore di Friulia hanno toccato quota 5,8 milioni con insolvenze per 1.520.000, pari al 26,2%» aggiunge il presidente. Si tratta di insolvenze, sottolinea Pertoldi, «notevolmente superiori alla media di sistema del periodo (sotto il 3%). E dunque, dopo avere peraltro dato disponibilità a riprendere il rapporto su basi di condivisione della valutazione del rischio profondamente diverse, abbiamo ritenuto inevitabile la decisione di sospendere l’operatività nel 2011, onde evitare ulteriori aggravi del conto economico considerata l’alta rischiosità delle pratiche appoggiate da Friulia».L'esperienza è molto particolare: non ho presenti altri casi di confidi che assicurano rischi originati (se ho capito bene) da finanziarie regionali. Ho presente casi di confidi che fruiscono di fondi di garanzia gestiti dalla finanziaria regionale. Invece in FVG, un fondo regionale di garanzia è stato affidato in gestione a un raggruppamento temporaneo di otto confidi, tra cui lo stesso Confidi Friuli.
Questo per la cronaca. Il mondo confidi è bello perché è vario.
Nessun commento:
Posta un commento