Il Laboratorio del credito è un'iniziativa del Sistema delle Camere di commercio intesa a coordinare e potenziare gli interventi delle camere locali in materia di finanziamento delle Pmi. E' stata lanciata in un convegno svoltosi a Napoli il 15 marzo (qui programma e relazioni). In quell'occasione è stato presentato "Confidi international", una sezione speciale del Fondo centrale di garanzia per le Pmi co-finanziata dalle Camere di commercio per sostenere i processi di internazionalizzazione delle Pmi.
Riprendo e commento le caratteristiche del progetto dalla newsletter del Consorzio camerale credito e finanza, il centro di intelligence del Sistema camerale sulle tematiche finanziarie di cui Carlo Sangalli è Presidente e Giovanni Da Pozzo presidente del Comitato tecnico-scientifico.
Ringrazio Roberto Calugi e Gianmarco Paglietti del "Consorzio" per le informazioni fornite, prendendomi però tutta le responsabilità della lettura che cercherò di dare qui di seguito, con l'avvertenza che mancano alcuni elementi del quadro normativo (il decreto attuativo sul Fondo centrale).
Il progetto "Confidi International" porterà in tempi stretti a costituire una sezione speciale del Fondo Centrale di garanzia per le Pmi con l'intervento finanziario delle Camere di commercio. Il progetto è stato avviato su mandato delle Camere di commercio di Firenze, Genova, Milano, Trieste e di Unioncamere Nazionale. La Sezione speciale offrirà cogaranzie e controgaranzie su finanziamenti concessi dalle banche garantiti dai confidi di primo grado. E’ attualmente in fase di definizione il gruppo di Camere di commercio che sottoscriveranno la Convenzione con il Ministero dello Sviluppo economico e con il Ministero dell’Economia e delle Finanze in qualità di enti promotori. Il Confidi International offrirà cogaranzie e controgaranzie su finanziamenti concessi dalle banche e garantiti dai confidi di primo grado aderenti all’iniziativa. Si ipotizza un plafond iniziale di 20 milioni di euro conferiti complessivamente dalla Camere, con apporti suddivisi in quote (minime) di 250.000 euro l'una. La convenzione istitutiva della Sezione speciale avrà una durata di due anni, rinnovabili.
Cornice normativa. L'intervento si configura come una forma di co-finanziamento del Fondo centrale, ai sensi del Dl anticrisi del dicembre 2008, art. 11 comma 5. Queste sezioni speciali del Fondo cofinanziate da sponsor terzi saranno più dettagliatamente normate dal Decreto attuativo del Salva Italia che dovrebbe essere emanato a breve da MiSE e MEF (ne abbiano discusso qui).
Beneficiari e caratteristiche dei finanziamenti. Potranno accedere alla garanzia della Sezione speciale le Pmi finanziariamente sane localizzate nei territori di competenza delle Camere di commercio aderenti che intendono realizzare investimenti o programmi di internazionalizzazione, e in particolare:
− produzioni destinate all’esportazione;
− apertura di sedi commerciali all’estero;
− piani di sviluppo produttivo all’estero;
− partecipazione a gare internazionali;
− costruzione di reti distributive e di agenti all’estero;
− programmi di formazione per l’internazionalizzazione;
− piani integrati di comunicazione all’estero (partecipazioni a fiere e missioni);
− piani promozionali all’estero;
− spese di consulenza per piani di sviluppo all’estero.
I finanziamenti saranno chirografari e avranno durata compresa tra 18 e 60 mesi. L'importo massimo unitario sarà quello previsto dal regolamento del Fondo centrale (2,5 milioni di euro, ridotto a 1,5 milioni per alcuni interventi).
Copertura del rischio e moltiplicatore.Come si diceva sopra, le Camere di commercio potranno sottoscrivere quote del valore minino di 250.000 euro. Le risorse non saranno immediatamente depositate presso la Sezione speciale, ma rimarranno a disposizione delle Camere di commercio fino al manifestarsi di sofferenze tra le imprese del territorio cogarantite o controgarantite dal Fondo Centrale. Ogni Camera di commercio risponderà solo delle sofferenze relative alle imprese localizzate sul territorio di propria competenza e fino al limite delle quote sottoscritte.
Le ipotesi allo studio prevedono che la Sezione contro-garantisca fino all'80% della quota del finanziamento garantita dal confidi, che non potrà superare il 60%. Pertanto, il finanziamento sarà coperto al 48% (60% x 80%) dal Fondo centrale. Sarà una garanzia FCG a tutti gli effetti, con garanzia di ultima istanza dello Stato e ponderazione zero (ai coefficienti di rischio ancora vigenti). La quota dell'80% è quella massima prevista dalle regole del Fondo limitatamente ad un novero di casi "meritori". Grazie al co-finanziamento delle Camere di commercio si applicherà anche all'internazionalizzazione.
Il rischio sarà suddiviso 50/50 tra Fondo e Camere aderenti: ad esempio, se passa a default un finanziamento di 100 con LGD 100% (perdita 100), il confidi paga 60, e il Fondo centrale partecipa per 48 dei 60. Di questi 48, 24 ce li mette il Fondo con risorse proprie, gli altri 24 ce li mette la Camera di commercio del territorio dove l'impresa in default è localizzata. Si consumano così le quote stanziate dalla suddetta Camera. Quando lo stanziamento si esaurisce, la Camera non risponde più della sua quota di rischio, che passa a carico del Fondo centrale. Se pensiamo agli importi unitari massimi assumibili dal Fondo (2,5 milioni o 1,5 milioni di euro, a seconda delle destinazioni), dobbiamo ritenere alta la probabilità di esaurimento dei fondi delle Camere allocati ai micro-pool originati nei rispettivi territori. E' un tema che ho anticipato in questo post.
Sarà quindi opportuno fissare a livelli prudenti le quote di accantonamento a fondo rischi che regolano il consumo di fondi stanziati a misura delle erogazioni. Il Fondo centrale dovrebbe prevedere nel Decreto di prossima emanazione una quota minima di accantonamento pari al 6% dell'esposizione garantita. Tale quota minima, se applicata a Confidi International, porterebbe ad un assorbimento dei fondi camerali nella misura del 50% del suddetto 6%, ovvero il 3% del controgarantito a carico delle CCIAA. In questo modo, se le Camere stanzieranno in tutto 20 milioni per controgarantire l'80% di garanzie confidi che coprono il 60% dell'erogato, si potranno controgarantire 20 milioni / 0,03 = 670 milioni circa, che supporteranno garanzie confidi per 667 milioni / 0,8 = 834 milioni circa, che consentiranno di erogare finanziamenti per 834 milioni / 0,06 = 1.390 milioni. Nel convegno di presentazione si è ipotizzato una mobilitazione di credito per un miliardo circa, il che implicherebbe una quota di accantonamento dell'8%, di cui il 4% di pertinenza delle Camere di commercio: un po' più alta della minima.
Nel disegno concepito per Confidi international, il rischio di perdite inattese ricade sul Fondo centrale. Si può ribattere che in cambio della limited liability le singole Camere partecipano ad una quota di rischio che sarebbe rimasta a carico del Fondo, alle aliquote ordinarie di copertura (che aspettiamo di conoscere con precisione dal plurievocato Decreto attuativo). Pertanto, lo scambio di favori sarebbe nelle due direzioni.
Dal punto di vista tecnico, sarebbe preferibile una forma di contribuzione a fondo perduto di ogni Camera sulla propria esposizione, in modo da realizzare un pooling del rischio sull'intera sezione speciale. Come un premio assicurativo. Capisco che non è facile far digerire a soggetti locali la spendita di soldi propri per coprire perdite di altri. Peraltro le assicurazioni e le riassicurazioni funzionano così, in cambio uno ottiene la copertura delle perdite di propria competenza anche oltre il fondo stanziato.
Se dovessero prodursi eccedenze di perdite non coperte dalle risorse camerali, il Fondo potrebbe essere indotto a non rinnovare la convenzione oltre i due anni previsti, per questioni facilmente prevedibili. C'è poi l'eventualità che numerosi altri sponsor terzi si rivolgano al Fondo centrale per farsi aprire Sezioni speciali ad hoc con dimensioni ancora più piccole, con basi attuariali e costi amministrativi indifendibili. Siamo persone intelligenti, non cediamo alla tentazione di fingerci ingenui per astuzia.
Ad ogni modo, è positivo che si proceda a questo esperimento. Le imprese potranno disporre di un canale agevolato di finanziamento dell'internazionalizzazione che si affianca alle garanzie della SACE. La Sezione avrà una governance basata su un Comitato di indirizzo strategico con compiti di coordinamento, monitoraggio e raccordo istituzionale tra le Camere di commercio e il Gestore del Fondo centrale, con funzioni di segreteria svolte dal Consorzio camerale credito e finanza. Confidando nella competenza di quest'ultimo, sono sicuro che eventuali problemi tecnici saranno riconosciuti e affrontati con sollecitudine.
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