Secondo le associazioni, "gli istituti di credito faticano a concedere finanziamenti non solo alle aziende in difficolta', ma anche a quelle sane e senza debiti". Lo scorso anno, i Confidi marchigiani hanno garantito finanziamenti per 600 milioni di euro, ma il 30% non e' stato erogato dalle banche. Una percentuale "destinata ad aumentare ulteriormente". ?Gli istituti di credito - ha ricordato il presidente della Societa' regionale di Garanzia Marche, Giorgio Cippitelli - hanno ricevuto dalla Bce diversi miliardi di euro al costo dell?1%, mentre nei prestiti concessi alle imprese viene praticato un tasso che oscilla tra l?8 e il 10%: una situazione insostenibile ? Quel che preoccupa di piu', hanno sostenuto i presidenti dei Confidi marchigiani, "e' che anche i Consorzi fidi stanno risentendo della stretta creditizia". "Se non si interviene per sostenerci - hanno concluso -, rischia di venir meno lo strumento dei Confidi, che in questi anni, e' stato il piu' efficace contro il credit crunch".Da questa news ANSA, apprendo che i confidi riuniti nell'incontro hanno chiesto alla Regione di ''mantenere e rafforzare'' la ''scelta lungimirante'' del Fondo di Garanzia Marche per (a) aiutare le imprese e (b) mettere in sicurezza i Confidi.
Sono due obiettivi importanti. Non sono sempre congiunti. Se non ottengono (b) i confidi non potranno mai contribuire ad (a). Tuttavia, se ottengono (b) non è automatico che riescano anche in (a).
6 commenti:
Legge Finanziaria Regione Sardegna.
"Al fine di accelerare lo sviluppo delle cooperative e dei consorzi di garanzia collettiva fidi
di cui all'articolo 13 del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito nella legge 24 novembre
2003, n. 326 (Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 30 settembre 2003, n. 269, recante
disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell'andamento dei conti pubblici), e
successive modificazioni, sostenendone l'avvenuta o futura trasformazione in intermediari vigilati
dalla Banca d'Italia, i confidi possono imputare al fondo consortile o ad apposita riserva i fondi rischi
costituiti dai contributi della Regione, successivamente alla data del 30 giugno 2007 a valere
sull'articolo 7, comma 47, della legge regionale n. 3 del 2008, e dell' articolo 4, comma 3, della legge
regionale n. 1 del 2009. Tali risorse sono attribuite, unitariamente al patrimonio a fini di vigilanza dei
relativi confidi, senza vincoli di destinazione. Sono abrogati il secondo e il terzo periodo del comma 3
dell'articolo 4 della legge regionale n. 1 del 2009, e i commi 37 e 38 dell'articolo 18 della legge
regionale n. 12 del 2011. Per le finalità di cui all'articolo 4, comma 3, della legge regionale n. 1 del
2009, è autorizzata l'ulteriore spesa di euro 7.000.000 per l'anno 2012 e di euro 20.000.000 per
ciascuno degli anni 2013 e 2014 (UPB S06.03.001, S06.03.008, S06.03.019, S06.03.028). La Giunta
regionale, con deliberazione da adottarsi entro sessanta giorni, dall'entrata in vigore della presente
norma, sentite le parti interessate, individua tutte le azioni necessarie per la massimizzazione
dell'utilizzo del Fondo di garanzia per PMI".
@Anonimo (dalla Sardegna): interessante, non c'entra molto con le Marche. Merita un post dedicato, con qualche informazione di corredo, però. La mia mail luca.erzegovesi@smefin.org è a disposizione per questi suggerimenti.
Mi può spiegare cosa sono "le finalità di cui all'articolo 4, comma 3, della legge regionale n. 1 del 2009" ? Non ho capito bene quali fondi già assegnati vengono "sbloccati" e girati a patrimonio, se i nuovi stanziamenti per il 2012, 2013 e 2014 vanno a finire lì, e come questo sostegno al patrimonio coesiste con il Fondo di garanzia per PMI (regionale o nazionale?).
Sono aiuti di Stato. Ma del resto la Regione Sardegna ci è abituata. Fa leggi incompatibili con le norme europee e quando scoppia il bubbone manda i pastori a protestare a Olbia ed a Roma.
Ricordo quell'episodio tragico della revoca dei contributi ai pastori. Qui penso che siamo meno esposti a rischi del genere.
Quello citato qui è un provvedimento di ridestinazione a patrimonio di apporti ai fondi rischi. Ha molti precedenti nella normativa nazionale e regionale. Il problema aiuti di Stato può essere risolto calcolando l'intensità di aiuto sulle garanzie che i confidi, beneficiari del provvedimento, erogano alle imprese. In Trentino utilizziamo il "Metodo nazionale" del MiSE creato per il Fondo centrale Pmi.
Sono aiuti di Stato non alle imprese ma al funzionamento del Confidi intermediario.
Dipende da come vengono usati. Comunque, ripeto, non è un'eccezione, se la Regione Sardegna verrà "infrazionata" sarà in buona compagnia.
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