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lunedì 19 marzo 2012

Stop alle infiltrazioni: una storia vera e istruttiva

Da cinque anni la mia cantina si allaga in caso di pioggia. L'acqua si infiltra dal giardino dei vicini di schiera, che hanno lo stesso problema nella loro cantina. E' istruttivo ripercorrere i tentativi fatti negli anni per rimediare al problema.
I rapporti con i vicini sono sempre stati cordiali e collaborativi. Trattandosi di un problema da affrontare in due, ci siamo rivolti tre anni fa all'amministratore di condominio. Con ritardi di qualche mese, il condominio ha fatto venire un tecnico per un sopralluogo.
L'anno dopo, il problema è arrivato in assemblea: i condòmini hanno approvato un ulteriore sopralluogo sulle acque di deflusso negli spazi comuni.
Le infiltrazioni c'erano sempre. Abbiamo tamponato il problema comprando un bidone aspiraliquidi e poi costruendo una specie di vasca di contenimento nell'angolo della cantina dove entrava l'acqua.
Il mese scorso, mia moglie Cristina (che alla casa ci tiene ed è meno pigra di me su queste cose) ha intercettato l'ingegnere di fiducia del condominio e l'ha gentilmente pressato a tornare sul luogo del delitto (l'infiltrazione) con una proposta di intervento. Abbiamo allora organizzato un consulto con il vicino, l'ingegnere e un impresario edile che poteva fare il lavoro.
I consulenti-fornitori sono venuti con un preventivo "importante" (più di 10.000 euro) per un intervento risolutivo di impermeabilizzazione, a regola d'arte. Data la spesa, abbiamo convenuto con i vicini di fare un test (sino ad allora rinviato) di allagamento programmato delle cantine attraverso il tubo di scarico della grondaia.
Bingo! L'acqua usciva dal tubo nel terreno e da lì penetrava attraverso i muri nelle cantine. Si è accesa una lampadina. Il vicino allora ha preso in mano la situazione e ha fatto venir l'impresa per uno scavo (col badile) nel giardino per un metro dalle pareti.
La guaina era marcia o mancante. L'impresa ha impermeabilizzato i muri, riempito lo scavo, e voilà, problema risolto (speriamo, aspettiamo le prossime piogge). O almeno, problema affrontato (è già qualcosa). E la spesa dovrebbe ridursi a 1/10 del preventivo di cui sopra.
Morale della favola: i problemi li risolvono i diretti interessati; se gli interessati sono più di un soggetto, e si devono mettere d'accordo, ci vuole tempo. Qualcuno deve prendere l'iniziativa. La scelta giusta non arriva da soggetti esterni, consulenti, amministratori o fornitori: per quanto ben intenzionati, si tratta di soggetti che hanno priorità e fini diversi, e ultimamente il problema non è loro. La soluzione da loro proposta è dapprima dilatoria, generica, e poi sovradimensionata, quando si arriva a parlare di spese.
La soluzione appropriata (pro tempore) la si trova guardando in faccia il problema. Se il problema è l'acqua, occorre seguire il percorso dell'acqua, fino a trovare la falla. Vale la pena spendere qualcosa per la diagnosi, altrimenti la terapia rischia di essere sbagliata. E soprattutto non ci si mette d'accordo su che cosa fare. Soltanto allora si può fare una richiesta appropriata ai "soggetti esterni", o meglio al soggetto che poi fa il lavoro concreto che serve per risolvere il problema.
Non pensate che questo fattariello insegni qualcosa anche per i "nostri" problemi? A "famiglie" sostituite "confidi", per falle e infiltrazioni, ahimè, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
L'identificazione dei "soggetti esterni" è lasciata come esercizio al lettore.

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2 commenti:

nicola tramontano ha detto...

Caro prof il "fattariello" e' sicuramente istruttivo. Siccome di infiltrazioni ne ho purtroppo avute anche io in casa (e tuttora ne ho ancora...), devo dire che si e' vero gli interessati a volte possono trovare le soluzioni. Ma a volte anche no. Nel senso che i diretti interessati non sempre hanno determinate competenze che invece dovrebbero (e il condizionale e' d'obbligo) essere appannaggio di consulenti specializzati. Capire da dove viene un'infiltrazione (quando come nel mio caso e' una questione di tegole) e' lavoro assai arduo mi creda. Allora l'ingegnere di turno (se non e' un fanfarone) puo' dare indicazioni anche importanti ed evitare spese inutili, come forse stiamo facendo... Sigh!

Anonimo ha detto...

Certo, il fai da te è spesso inefficace, o pericoloso.
La mia era una piccola provocazione: siamo in un mondo dove gli esperti spesso non si immedesimano nel problema dell'assistito, a volte per (dis)interesse economico, a volte per paura di rischiare, a volte per pigrizia.