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giovedì 14 giugno 2012

Il Ministro Passera tiepido sulla Banca del Mezzogiorno

Da questa news si apprende che la Banca del Mezzogiorno non convince più di tanto Corrado Passera. Cito:
Per il ministro dello Sviluppo economico, intervenuto in un’audizione al Senato, la creatura tanto cara all’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti è un progetto che “va avanti sotto la verifica della Banca d'Italia” in quanto “non ho fatto nulla per cambiare quello che era impostato”.
“Ma se lei mi chiede un mio parere personale”, ha risposto Passera a chi gli chiedeva un commento in merito “ io non sono entusiasta del progetto”. Passera si è detto in particolare perplesso sul ruolo delle Poste nel settore creditizio: “non credo in modo particolare nello sviluppo di questa attività da parte di Poste: io credo che Poste abbia caratteristiche formidabili” ma “non penso sia facile nè utile sviluppare, se non in quantità limitate e in luoghi definiti una attività creditizia che porterebbe a discriminare” in qualche modo la clientela “e a dotarsi di competenze che non ha”.
La Banca del Mezzogiorno è nata con un forte investimento delle Poste per rilevare MCC dal gruppo Unicredit. Sono state assunti o trasferiti dirigenti e quadri. E' partita l'attività di erogazione e alcune convenzioni con i confidi. E' ancora valido il progetto strategico? Pare che ci siano dei dubbi.
Sarà il caso di andare a fondo nella questione.
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7 commenti:

palì ha detto...

Pare che i dirigenti e i quadri siano stati richiamati negli "uffici di partenza", i progetti e i contratti di formazione in materie creditizie e finanziarie siano stati bloccati come anche i contratti "collaterali e complementari" di consulenza. Siamo in una fase di spending review e forse è giusto che sia valutata con attenzione la necessità/opportunità della banca del Sud? mancano in questa area geografica intermediari bancari a vocazione locale? a me non risulta...e, soprattutto, questa banca può far ripartire i motori di un'economia che soffre di problemi strutturali atavici? Non sono stati fatti già, in tal senso,dei tentativi in passato...?!!.... forse è più onesto far naufragare il progetto

Anonimo ha detto...

Di Istituti ce ne sono fin troppi. Sarebbe forse il caso di iniziare a riflettere sul sistema bancario in generale e della sua inefficacia ad affrontare le sfide che ci aspettano.

Beppe ha detto...

Purtroppo le soluzioni cha cadono dall'alto non funzionano; dobbiamo muoverci dall'operativo razionale del concreto, risolvendo i tanti piccoli problemi che sembrano banali ma che impediscono di guardare più efficacemente il futuro (ad es. una trasmissione di dati a flusso.... sembra "odissea nello spazio"....

Sapio ha detto...

@ Beppe: Trasmissione dati a flusso: 1) Tracciato rekord, è stato fatto dall'Assoconfidi?
2) I dati sarebbero veicolabili col Puma2, occorre parlare con BdI, stabilire le voci derivate=campi del rekord e le loro caratteristiche (metadato) da inserire nel dizionario. Almeno provateci. E' meno difficile di quanto sembra. Il problema più difficile da risolvere è il coordinamento (cioè quale gallo deve cantare e gli altri, per favore, zitti altrimenti ....)

Gigi ha detto...

Se non ci crede Passera che fu l'artefice della bancarizzazione delle Poste allora vuol dire che stiamo proprio in mezzo ad una strada.
Alla banca del Sud, calata dall'alto ci poteva credere solo Tremonti (tutto sommato socialista nell'anima, e per storica convenienza e dunque dirigista nella sostanza). Il sud abbisogna di ben altro. Basterebbe (sì basterebbe come se fosse poco!) eliminare, estirpare la criminalità organizzata e ci sarebbe un boom economico come questo paese non vede da almeno 50 anni.

Anonimo ha detto...

Come avevo scritto ai tempi, il progetto Banca del Mezzogiorno poteva avere senso per due motivi:
- contribuire a incrementare la concorrenza sul mercato dei prestiti alle Pmi (al Sud la presenza delle banche locali autonome è più rada, e il comparto BCC soffre molto in alcune regioni, come la Calabria);
- creare una nuova IMI specializzata nei finanziamenti a medio termine.
Entrambe le ragioni sarebbero teoricamente ancora valide. Sono cambiati i termini dell'analisi costi-benefici, come per qualsiasi progetto che dipenda da risorse pubbliche, direttamente o indirettamente.
Quello che rimane è il passaggio di MCC dal gruppo Unicredit a Banco Posta, con la dote dell'incarico di gestione del Fondo centrale di garanzia per le Pmi.

Sapio ha detto...

@ Luca, bravo! Sono d'accordo.