La giunta Polverini ha approvato un assestamento di bilancio, che prevede un taglio del 50 per cento, da 4 a 2 milioni di euro, della dotazione a favore dei Confidi. Le associazioni di categoria hanno protestato energicamente, chiedendo al Consiglio regionale di emendare la delibera. Ecco ad esempio l'intervento di CNA:
La CNA fa notare che, sul fronte del credito, dalla Regione non arrivano ancora alle imprese artigiane i contributi a fondo perduto relativi ai bandi 2009 e 2010 della legge 10 ed è stato di recente comunicato che sono tagliati, con effetto retroattivo, a partire dalle domande presentate nel dicembre 2010, i contributi all'abbattimento degli interessi sui finanziamenti la cui gestione era stata affidata ad Artigiancassa.Si chiede quindi di ripristinare lo stanziamento di 30 milioni per la patrimonializzazione dei Confidi, anche utilizzando alcune delle risorse già stanziate per le attività produttive, come quelle per la legge 2/85 (interventi finanziari nel capitale di rischio delle piccole e medie imprese), che si prevede di abrogare (6 milioni di euro).
Nella lettera indirizzata ai capigruppo, le associazioni evidenziano che nel triennio 2012 -2014 la dotazione per i Confidi si è più che dimezzata rispetto al precedente, passando da 30 a 14 milioni. Di questi, solamente 4 sono stati iscritti a bilancio corrente. Nella delibera di assestamento approvata dalla giunta presieduta da Renata Polverini, l’impegno è stato ridimensionato ad appena 2 milioni di euro.
Altre Regioni -osservano i rappresentanti delle imprese- hanno puntato, invece, sui Confidi come strumenti fondamentali di contrasto alla crisi.
E se il problema non fosse di strategie di intervento, ma di soldi finiti?
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