E' disponibile da oggi la relazione Credito e valutazione del rischio presentata da Stefano Mieli, Direttore Centrale per la Vigilanza Bancaria e Finanziaria, al Convegno Aletheia di cui a questo post.
L'intervento fornisce il consueto lucido inquadramento del contesto normativo (Basilea 3) e creditizio. Sul secondo aspetto, Mieli osserva che i tassi di default si mantengono sui livelli elevati del 2009, sebbene ci siano delle schiarite nelle attese degli operatori bancari. Cosa accadrà di qui in avanti rimane avvolto nell'incertezza.
Ho annotato alcuni passaggi più tecnici: il confronto tra meriti e limiti delle due scuole di valutazione del credito, quella "implicita" e relazionale delle banche locali e quella strutturata e impersonale dei gruppi maggiori; i due approcci nella realtà convergono. I sistemi di rating a base statistica sono degli strumenti difficili da accordare. Le serie recenti degli indicatori di bilancio e dei tassi default possono portare a stime predittive che eccedono in pessimismo. l'esatto contrario di quanto è accaduto nel 2006-2007 (da qui l'invito a ritarare i parametri su valori medi del ciclo, il che significa applicare correttamente il concetto di rating come misura robusta del rischio di default). Con l'irrigidimento della dinamica della cassa delle aziende, il monitoraggio andamentale veicola meno informazioni, e quindi cessa di supplire (per le imprese minori) alla mancanza di analisi finanziarie documentate.
Ne ho colto un messaggio incoraggiante: il mestiere di chi valuta il credito diventa nel dopo crisi un'arte in cui la qualità paga, le scorciatoie e la spannometria non bastano più.
Conoscere l'impresa, senza artifici e mediazioni: sembra questa la condizione più importante. Un messaggio incoraggiante anche per i confidi.
2 commenti:
Il link nel post conduce ad una pagina con errore e non è possibile scaricare il documento.
Io l'ho fatto dal seguente link:
http://www.bancaditalia.it/interventi/altri_int/2011/Mieli_conv_Aletheia.pdf
Ho sistemato, grazie.
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