La Banca d'Italia ha pubblicato la r
elazione di Anna Maria Tarantola, al seminario dell'Associazione per lo sviluppo degli Studi di Banca e Borsa (Università Cattolica). Cito dalle conclusioni:
La crisi ha rappresentato uno spartiacque. I costi economici e sociali scaturiti dall’instabilità
dell’industria finanziaria sono enormi. La risposta delle Autorità è stata la definizione di un nuovo impianto normativo basato su presidi efficaci e rigorosi all’assunzione e alla gestione dei rischi. Le nuove norme sono il frutto di un forte impegno a livello internazionale per ridurre le differenze nella regolamentazione e nelle sue modalità di applicazione tra le diverse giurisdizioni. [...]
Nella ricerca di modelli di business in grado di consentire un recupero della redditività un punto va tenuto fermo: le banche non possono affidarsi a scorciatoie che si basino sullo sfruttamento delle asimmetrie informative o del potere di collocamento. Va invece perseguita, privilegiando la trasparenza, la via del consolidamento del rapporto con la clientela, che ha rappresentato uno degli elementi di forza delle banche italiane durante la crisi. Vanno sviluppati prodotti che sappiano soddisfare i bisogni delle imprese e delle famiglie in un contesto macroeconomico di incertezza, ponendo il sistema finanziario al servizio della crescita.
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