Roma, 9 mar - Agevolare l’accesso al credito per le pmi che si mettono in rete: questo lo scopo dell'accordo firmato oggi da RetImpresa e Federconfidi. Di particolare rilievo, tra gli elementi qualificanti utilizzati dai Confidi ai fini della valutazione del rischio, il riconoscimento dell'importanza sia della partecipazione delle imprese a un progetto di rete, che ne evidenzia la maggiore capacità di innovazione e competitività, sia dell'eventuale asseverazione, ossia l'attestazione che la rete abbia i requisiti adeguati per fruire dei benefici fiscali. Inoltre, gli stessi Confidi potranno prendere a modello il contratto di rete per realizzare propri programmi di aggregazione.Il contratto di rete è una delle novità della politica industriale, sebbene rimangano aperte delle questioni sulla sua natura giuridica e sulla rilevanza dei benefici fiscali, che mi pare si riducano alla sospensione di imposta sugli utili a fronte di risorse conferite da un'azienda al progetto di rete, senza arrivare al consolidato fiscale di rete che era stato proposto in un primo momento.
"Questo accordo – afferma Aldo Bonomi, vicepresidente per le politiche territoriali e i distretti industriali di Confindustria e presidente di RetImpresa [Agenzia confederale per le reti di imprese di Confindustria] – ha un grande valore aggiunto, perché riconosce una forte valenza al contratto di rete ai fini della valutazione dell'affidabilità delle imprese, soprattutto quelle di minore dimensione. I Confidi si dimostrano ancora una volta vicini e attenti alle esigenze delle nostre aziende, contribuendo ulteriormente alla loro crescita attraverso la consulenza finanziaria e la concessione di garanzie".
"I Confidi - sottolinea il presidente Federconfidi Francesco Bellotti - si mettono a disposizione delle aziende che costituiscono reti di impresa con una partnership che nasce proprio per facilitarne l'accesso al credito e promuovere programmi di collaborazione realizzati attraverso i contratti di rete. Contratti di interesse anche per gli stessi Confidi: la "rete" potrà, infatti, essere utilizzata come modello di aggregazione per realizzare un sistema integrato aperto a soggetti diversi, dando così nuovo e ulteriore impulso al processo di concentrazione e riorganizzazione da anni in atto nel mondo della garanzia mutualistica e finalizzato proprio a un maggiore supporto alle pmi."
Da questa news emerge che Confindustria è interessata a promuovere questo contratto (la legge attribuisce l'asseverazione delle reti "genuine" alle Associazioni accreditate presso il CNEL), e che lo stesso contratto potrebbe catalizzare aggregazioni tra confidi.
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