Martedì Banca d'Italia ha cambiato le norme sui rimborsi (o riacquisti) degli strumenti di capitale. Allineando le regole agli standard europei, Palazzo Koch ha in sostanza rimosso l'obbligo, per le banche che vogliano rimborsare anticipatamente (o riacquistare) bond ibridi, di sostituirli con altri equivalenti. Così Bankitalia rende più convenienti i buyback di strumenti che possono aiutare a rafforzare il patrimonio di vigilanza, peraltro proprio in un momento in cui le banche sono chiamate dall'Eba a migliorare i propri coefficienti patrimoniali. Il vantaggio per gli istituti è chiaro. Complice la crisi, il prezzo di mercato dei titoli Tier1 e Tier 2 è caduto pesantemente sotto quello nominale. Quindi, in caso di riacquisto di questi titoli, si genererebbero importanti plusvalenze che si sommerebbero al capitale netto delle banche, riducendo così i deficit evidenziate dall'Eba. Secondo i calcoli di Exane, le plusvalenze potenziali vanno dai 573 milioni netti per Banco Popolare ai 497 di Intesa, ai 390 di Mps. Per gli istituti, si tratta insomma di un'ottima occasione per colmare svantaggi competitivi nei confronti degli istituti europei. Anche se, va detto, il successo di queste operazioni è direttamente proporzionale alla velocità con cui verranno lanciate: il mercato ha fiutato l'occasione e, non a caso, i prezzi degli ibridi stanno salendo.Riassumendo: se la banca ha in circolazione un ibrido ricompreso nel Tier 2 emesso a 100, e se lo stesso strumento quota 60, e la banca può riacquistarlo a 60, allora (partita doppia alla mano) si registrano i seguenti fatti:
- una riduzione di passività di 100
- un'uscita di cassa di 60
- una plusvalenza di 100 - 60 = 40
Trovate maggiori dettagli in questa news Reuters.
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