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lunedì 30 aprile 2012

CNA Reggio Emilia: "La mia banca mi ha tagliato le ali", in piazza il 1° maggio

Con lo slogan "La mia banca mi ha tagliato le ali", la CNA di Reggio Emilia ha indetto una manifestazione di protesta per domani 1° maggio. Ne riferisce Linkiesta. Cito dalla lettera aperta inviata alla stampa dai promotori della protesta.
Il ritrovo è fissato per martedì 1° maggio alle ore 10.30 in piazza Martiri del 7 luglio. Qui protesteremo al grido di “Non vogliamo morire: le banche ci diano ossigeno e lo Stato paghi i suoi debiti”: manifesteremo affinché la festa del lavoro rimanga tale per tutti anche negli anni a venire, perché nessun imprenditore si trovi mai a dover meditare le soluzioni più estreme perché stretto nella morsa del credito.
La riflessione. Purtroppo la complessità del momento sta unendo al malessere economico un preoccupante malessere psicologico, che non deve essere sottovalutato: per questo Cna scende in piazza il 1° maggio e allo stesso tempo, sempre per far sì che nessuno si senta lasciato solo, sta valutando anche la possibilità di fornire un sostegno psicologico ad artigiani e imprenditori. È fondamentale ritrovare l’equilibrio in attesa, si spera, che il governo dia avvio a una nuova fase di sviluppo. Non vogliamo essere catastrofici, soltanto realisti: crediamo nella forza dei nostri imprenditori ma conosciamo le oggettive difficoltà che stanno attraversando e sappiamo che nessuno può farcela da solo: soltanto la realizzazione di un nuovo patto sociale che abbracci imprese, Associazioni di categoria, istituzioni, sindacati e Istituti di credito potrà salvarci dal baratro. Per questo abbiamo chiamato a manifestare con noi tutte le parti sociali, a dimostrazione che la nostra protesta mira soltanto alla salvaguardia del lavoro.
Sono d'accordo: serve un nuovo patto sociale. Più semplicemente, servono delle iniziative concertate, concrete, capillari.
Certo, il problema è urgente e una manifestazione di piazza ci può stare. Però non deve risolversi in uno sfogo contro qualcuno (le banche, in questo caso, vedi slogan). Il collega Alessandro Berti mette in guardia da questo rischio nel suo blog.
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