Non ti pago! è una commedia del grande Eduardo, ma è anche il selling point di un'agenzia di consulenza legale ai debitori, che si propone come advisor sui modi legali per non pagare quando non ce la si fa. Ne ho conosciuto l'esistenza con una mail in formato immagine (per superare i filtri anti-spam).
Nella commedia di Eduardo De Filippo, il protagonista Ferdinando Quagliolo, titolare di un banco lotto, si rifiuta di pagare una grossa vincita al futuro genero Mario Bertolini. La ricca quaterna vincente era stata suggerita a Mario in sogno dal padre di Ferdinando: era quindi un regalo per quest'ultimo, di cui il primo si era appropriato in maniera truffaldina.
L'Agenzia Debiti, che reinterpreta il copione, è un esempio della consulenza discutibile (cugina stretta del cattivo credito) che si propone alle persone in difficoltà, promettendo un sollievo, purtroppo effimero. Se queste forme di intervento palliativo trovano spazio, vuol dire che c'è qualche intoppo nell'offerta di buona consulenza.
PS 2/5: a qualche settimana dalla stesura di questo post, ho rintracciato un articolo dell'Espresso dell'ottobre 2011 nel quale si parla del fenomeno delle debt agencies. L'articolo segnala lamentele da parte di privati e associazioni di consumatori sui costi elevati e non trasparenti di questo tipo di servizi. A queste critiche, Salvatore Porcheddu, AD di Agenzia Debiti (la società che ho citato nel mio post), rispondeva così all'Espresso:
Nella commedia di Eduardo De Filippo, il protagonista Ferdinando Quagliolo, titolare di un banco lotto, si rifiuta di pagare una grossa vincita al futuro genero Mario Bertolini. La ricca quaterna vincente era stata suggerita a Mario in sogno dal padre di Ferdinando: era quindi un regalo per quest'ultimo, di cui il primo si era appropriato in maniera truffaldina.
L'Agenzia Debiti, che reinterpreta il copione, è un esempio della consulenza discutibile (cugina stretta del cattivo credito) che si propone alle persone in difficoltà, promettendo un sollievo, purtroppo effimero. Se queste forme di intervento palliativo trovano spazio, vuol dire che c'è qualche intoppo nell'offerta di buona consulenza.
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PS 2/5: a qualche settimana dalla stesura di questo post, ho rintracciato un articolo dell'Espresso dell'ottobre 2011 nel quale si parla del fenomeno delle debt agencies. L'articolo segnala lamentele da parte di privati e associazioni di consumatori sui costi elevati e non trasparenti di questo tipo di servizi. A queste critiche, Salvatore Porcheddu, AD di Agenzia Debiti (la società che ho citato nel mio post), rispondeva così all'Espresso:
"Nei nostri confronti ci sono state delle vere e proprie diffamazioni, che abbiamo denunciato alle autorità. Chiediamo un anticipo di 390 euro per l'apertura della pratica e per coprire i costi vivi per analizzare la situazione del cliente, poi concordiamo una parcella, che, sottolineo, rimane fissa sino al termine della consulenza".L'articolo cita anche Liberidaidebiti, tra le prime debt agency italiane, che dal 2011 non opera più direttamente con privati, ma soltanto su mandato di banche, come racconta Gianpaolo Luzzi, uno dei suoi fondatori:
"Da luglio abbiamo sospeso le consulenze ai privati"[...]"Continuavano ad arrivare telefonate di persone esasperate, vessate da altre agenzie cui avevano versato soldi senza ottenere risultati. Il mercato si è rovinato e non era più possibile lavorare. Oggi operiamo solo su mandato delle banche, che ci affidano i casi più delicati. In Italia i tempi per il credit counselor sul modello anglosassone non sono ancora maturi".Con il mio post non intendevo sollevare dubbi sulla legalità dell'attività svolta dalla società Agenzia Debiti Spa. Ho stigmatizzato il ricorso a forme di mailing "massivo", e ho avanzato delle perplessità sul fatto che la consulenza legale di questo tipo sia la risposta più appropriata alle esigenze dei debitori in difficoltà. Ho vissuto esperienze a fianco di amici e familiari con problemi di morosità: quando hanno chiesto richiesta assistenza legale per resistere alle pretese dei creditori, sono riusciti a differire per qualche tempo il problema, che poi si è puntualmente ripresentato. Alla fine il beneficio (al netto del costo della consulenza) è stato negativo.
Per quanto mi riguarda, cerco di sensibilizzare imprese e banche sui vantaggi di soluzioni concordate e consensuali ispirate ad equità ed efficienza. Nel contesto USA, il credit counselor prepara accordi di questo tipo. Il nostro contesto legale e culturale non sempre le favorisce, ma penso che si dovrebbe fare qualcosa.
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