Ho ricevuto oggi il libro I Confidi di nuova generazione. Gli impatti della crisi e le nuove regole, Bancaria Editrice, a cura di Paola De Vincentiis e Marco Nicolai. Sul sito di quest'ultimo (che ringrazio per il cortese omaggio) trovate il sommario e il primo capitolo.
Sul blog, avevo ripreso l'articolo di Nicolai con le anticipazioni della ricerca. Si tratta di un aggiornamento (ed estensione) di un precedente studio, come questo, promosso da Finlombarda, realizzato con la collaborazione di un gruppo di colleghe dell'Università di Torino, e pubblicato nel 2010 da Bancaria.
Per illustrare i contenuti del nuovo volume (uscito nell'aprile scorso) cito dalla nota di copertina:
Sul blog, avevo ripreso l'articolo di Nicolai con le anticipazioni della ricerca. Si tratta di un aggiornamento (ed estensione) di un precedente studio, come questo, promosso da Finlombarda, realizzato con la collaborazione di un gruppo di colleghe dell'Università di Torino, e pubblicato nel 2010 da Bancaria.
Per illustrare i contenuti del nuovo volume (uscito nell'aprile scorso) cito dalla nota di copertina:
Ponte fondamentale tra il mondo delle banche e quello delle PMI, i confidi sono da lungo tempo un tassello importante del sistema finanziario italiano ed è ampiamente riconosciuta la validità delle loro funzioni, più che mai utili e necessarie nell’attuale fase congiunturale.Tuttavia, negli ultimi anni sono emersi alcuni fattori di fragilità – sostenibilità economica e modelli di business, elevato grado di frammentazione, carenze tecnico-organizzative, ritardi tecnologici negli strumenti di rating – sui quali occorre intervenire per cogliere le sfide e le opportunità future e per tendere verso i confidi di nuova generazione.L'indagine riguarda 451 confidi realmente operativi che hanno uno stock di garanzie erogate pari a 21 miliardi di euro, 1,2 milioni di impresa associate e 2.300 dipendenti. I dati dai bilanci confidi sui quali la ricerca si basa sono aggiornati all'esercizio 2009.
Il volume propone un’analisi dell’attuale sistema dei confidi in Italia e un percorso sulle direzioni da seguire in chiave di evoluzione e miglioramento dei consorzi di garanzia, spingendo su tre leve principali:
Tali conclusioni rappresentano il frutto di una dettagliata analisi degli autori sulle caratteristiche economiche, strutturali e tecniche di questo mondo variegato, del quale sono stati indagati gli aspetti salienti: contesto normativo; dimensioni, organizzazione, articolazione territoriale e operativa dei confidi di primo e secondo grado; sistema delle garanzie e controgaranzie; analisi patrimoniale, economica e finanziaria dei confidi 106 e 107; operazioni di aggregazione e nuove costituzioni; ruolo dei fondi pubblici.
- aggregazione e razionalizzazione delle attuali strutture per garantire più economicità ed efficienza sul fronte dei costi, ma soprattutto maggiori competenze e tecnologie che apporterebbero valore aggiunto nei confronti di banche e imprese;
- ripensamento degli assetti proprietari oggi soggetti a vincoli normativi, con l’allargamento ad altri intermediari finanziari che potrebbero dare nuova linfa economica e strategico-organizzativa;
- emancipazione del rapporto con i soggetti pubblici e diversificazione del business che, senza rinunciare all’attività core della gestione delle garanzie, potrebbe portare i confidi verso l’offerta di prodotti e servizi complementari.
Nessun commento:
Posta un commento