Come riporta questa news, l'art.11 comma 55 della legge regionale n.26 del 9 maggio 2012 prevede l'eliminazione della possibilità di utilizzare la garanzia diretta del Fondo Centrale di Garanzia, come previsto dalla legge 662/96, da parte delle banche, privilegiando il solo circuito dei Confidi. In questo moldo la Sicilia si allinea con altre regioni che hanno esercitato la stessa opzione, e nello specifico la Toscana e il Lazio. Confesercenti Sicilia protesta energicamente contro questa limitazione. Perchè? Perché è tra i promotori del consorzio Cosvig, che rende un servizio di mediazione creditizia per accedere a finanziamenti con banche convenzionate assistiti dalla garanzia diretta del Fondo centrale. A parità di copertura la garanzia diretta "mediata" da Cosvig conviene, si argomenta nella news:
La questione sollevata è delicatissima.
Se i confidi fungono da semplici sportelli del Fondo centrale, è chiaro che sono disintermediabili. Non conosciamo ancora le nuove percentuali di copertura che MiSE e MEF stanno per introdurre col decreto attuativo del Salva Italia (ne commentavo qui una versione primitiva, oggi superata). Però c'è da credere che la garanzia diretta coprirà in molti casi una quota del finanziamento equivalente, se non superiore, a quella della contro-garanzia veicolata dal confidi. Se il confidi non prende una quota di rischio rilevante in aggiunta a quella contro-garantita, il valore aggiunto del suo intervento si sgonfia. O meglio, il valore aggiunto ci può essere nella relazione con l'impresa socia, che si protrae nel tempo (a differenza di quanto avviene con una semplice mediazione dell'accesso al credito). Che valore ha questa relazione protratta? Il confidi dà un'assistenza? E' più credibile per la banca perché rischia il suo patrimonio? Che beneficio reale ottiene in cambio l'impresa? La questione è tutta qui.
Se alle tre domande la risposta è "Boh ..." converrebbe anche ai confidi fare i semplici mediatori. Almeno fino a quando il Fondo centrale darà garanzie dirette gratuite, a ponderazione zero e (si spera) validamente attivabili al default. Tre condizioni che non sono, come le tre domande, sempre e sicuramente verificate.
Per finanziamenti a medio e lungo termine ottenuti tramite Cosvig da 20, 100 e 300 mila euro i costi sono stati finora rispettivamente di 400, 2.000 e 6.000 euro. Il costo medio è stato dell'1,84%. Cifre che lievitano, nei tre esempi di cui sopra, in caso di intervento dei Consorzi Fidi, a 1.400, 7.000 e 21.000 euro. I dati sono questi e sono a prova di smentita. Ai costi sopra descritti relativi ai Confidi bisogna considerare anche quello di iscrizione al Consorzio che in media è di 250 euro e l'accantonamento delle somme a “fondo rischi”, pari ad un ventesimo del finanziamento, somme queste che vengono restituite alle Imprese alla fine del pagamento del finanziamento.Come si arriva a questi dati? In Sicilia (come nel resto del Mezzogiorno) la garanzia diretta e la contro-garanzia FCG sono a commissioni zero (intendo le commissioni che vanno al Fondo). Il servizio di Cosvig, dalle cifre riportate, costa il 2% del finanziamento. Per contro, accedere al Fondo via confidi comporta il pagamento di commissioni più pesanti perché oltre alle spese commerciali e di istruttoria si deve pagare la garanzia confidi e (parrebbe) anche un deposito cauzionale del 5% che viene reso allo scarico finale. Questo sovraccosto (che andrebbe verificato su dati più specifici di quelli riportati nella news) remunera la quota di rischio non contro-garantita (oggi è il 20% del garantito), i maggiori costi amministrativi del confidi, e la copertura del rischio legale di invalidità della contro-garanzia (nel caso in cui il confidi sia tenuto a rispondere comunque alle richieste di escussione della banca).
La questione sollevata è delicatissima.
Se i confidi fungono da semplici sportelli del Fondo centrale, è chiaro che sono disintermediabili. Non conosciamo ancora le nuove percentuali di copertura che MiSE e MEF stanno per introdurre col decreto attuativo del Salva Italia (ne commentavo qui una versione primitiva, oggi superata). Però c'è da credere che la garanzia diretta coprirà in molti casi una quota del finanziamento equivalente, se non superiore, a quella della contro-garanzia veicolata dal confidi. Se il confidi non prende una quota di rischio rilevante in aggiunta a quella contro-garantita, il valore aggiunto del suo intervento si sgonfia. O meglio, il valore aggiunto ci può essere nella relazione con l'impresa socia, che si protrae nel tempo (a differenza di quanto avviene con una semplice mediazione dell'accesso al credito). Che valore ha questa relazione protratta? Il confidi dà un'assistenza? E' più credibile per la banca perché rischia il suo patrimonio? Che beneficio reale ottiene in cambio l'impresa? La questione è tutta qui.
Se alle tre domande la risposta è "Boh ..." converrebbe anche ai confidi fare i semplici mediatori. Almeno fino a quando il Fondo centrale darà garanzie dirette gratuite, a ponderazione zero e (si spera) validamente attivabili al default. Tre condizioni che non sono, come le tre domande, sempre e sicuramente verificate.
37 commenti:
Che strano. Navigando tra i siti dei Confidi trovo i fogli informativi che esprimono con chiarezza quanto costano i loro servizi. Di questo "Cosvig" trovo solo questo link http://politicalscorretlasuppost.blog.espresso.repubblica.it/
I costi sembrano diversi dall'1,84% "medi". Boh
caro Anonimo, anche io ho fatto delle ricerche e ho trovato questo sito che sicuramente ti riguarda, http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/350545/Nuova-denuncia-di-un-imprenditore-si-alimenta-l-inchiesta-su-Confidi-di-Cosenza.html
ecco se vai nel sito del ministero delle attività produttive vedrai cosa è MCC (MEDIO CREDITO CENTRALE.
p.s.: il sito è www.incentivi.mcc.it/
Massimo perchè non pubblichi su internet i costi del cosvig? C'è una legge dello Stato al riguardo. Compreso di tesseramenti vari in modo da capire quant'è il taeg vero. La trasparenza aiuta le imprese. Che sono qua tutte a sapere la verità, perciò stiamo aspettando tutti te.
Carissimi, la relazione di un'impresa con un confidi non è così "fredda", come viene raccontata. Il Professore conosce molto bene quali sono gli atout dei confidi seri: assistenza, potere contrattuale nella relazione con l'Istituto Bancario (di cui non si parla mai: quanto costano all'impresa in termini di tasso le operazioni dirette al FCG? Boh... C'è caso che i costi che vanno al rafforzamento della struttura confidi, a favore del socio nel tempo, stiano tutti dentro il sovrapprezzo di tasso? Forse..., etc., etc.). Chi fa garanzia faccia bene garanzia, cha fa finanziamenti si occupi meglio di finanziamenti. Bene la Sicilia, aspettiamo la prossima Regione che infrange il cartello.
@Anonimo Primo e @Massimo: possiamo ragionare senza insulti e colate di fango? Stiamo parlando di confronti tra i costi e i vantaggi di reti tipo Cosvig rispetto ai confidi. I casi di comportamento scorretto, o criminale, non giustificano condanne sommarie, anche perché non basta il "brand" a evitarle. I buoni o cattivi comportamenti dipendono dalle persone.
Vedete quanto sarebbe utile avere il calcolo del Taeg di filiera? Non ci sarebbero discussioni e potremmo fare ragionamenti neutrali. Invece ci dividiamo come i tifosi a danno dell'economia nazionale.
cari tutti, condivido il pensiero di @Sapio, per quando riguarda il costo, si ai me il fondo rischi, a mio avviso si deve inserire, non solo si deve inserire il costo pratica e tutte le voci inerente il finanziamento compreso l'assicurazione, ai me cosi in molti casi si potrebbe rischiare di andare ad un tasso di usura.
in Cosvig è vi parlo come dirigente, il contributo che va a confesercenti oscilla dal 1,5 al 2,5%, per le imprese già questo è un risparmio, poi se consideriamo che la banca non può prendere garanzia reale, quindi no ipoteca, cosi nessun costo di atto ecc. ecc., non voglio difendere il prodotto Cosvig, voglio solo dire che se qualcosa funziona, la casta la deve distruggere.
Cara CASTA perché invece di distruggere un mezzo che porta giovamento alle imprese siciliane, non lo copiate, visto che voi ammettete che siamo fuori dal mercato per i costi, imitatelo fate il vostro Cosvig.
invece no la soluzione e distruggere, anzi invitare il governo nazionale a non aiutare le imprese siciliane, scusatemi per la mia rabbia
dimenticavo COSVIG non è un consorzio fidi , presenta la richiesta di garanzia per conto dell'impresa al ministero delle attività produttive, esattamente al MCC gestore unico. e interfaccia con la banca.
@Massimo: pazienza la rabbia, ma almeno la grammatica...
@anonimo: ecco h, h,
no pazienza, da buon siciliano lotterò, ed in particolare questa SETTIMANA, mi stimola maggiormente, in ricordo delle vittime di mafia, ti ricordo che oggi a Corleone si sono svolti i funerali di Placido Rizzotto. ed io in onore delle vittime della mafia, lotterò con tutte le mie forze, contro i mafiosi e il malaffare.
@Massimo
Ma un costo (commissione, spesa istruttoria, contributo chiamatela come vi pare) che arriva fino al 2,5% del finanziamento, senza incidere minimamente sulle condizioni applicate dalla banca all'impresa, vi pare poco??????
Per presentare una pratica al 662/96 vi fate pagare quanto qualche confidi che rischia il 50%, istruisce l'operazione 662/96 ed in più fa ottenere un tasso convenzionato all'impresa.
@sergio
no il tasso e notevolmente ridotto, tramite una convenzione tra Cosvig e Banca ed oscillava in base al rating, ad esempio una az. con rating A, gli applicavano uno spread che oscilla tra 1,10 ad 1,50 + euribor.
tale tasso i consorzi non riescono a garantire.
per le pratiche di ripianamento passività si applica uno spead del 2,75%, le convenzioni variano di banca in banca ma l'indirizzo è sempre nella media da 1,10 al 4,50 %.
Ti ricordo che i consorzi si contro garantiscono quasi sempre con tale prodotto ministeriale, allora perché non girarlo tale prodotto direttamente alle imprese?
Poi i confidi chiedono fondo rischi che in Sicilia e di media del 4% e spesa pratica, che se consideriamo tutte le sotto voci (assicurazione, quota ingresso, fondo di garanzia di 2 livello e cc. Ecc,) in Sicilia si arriva al ????. 3,4,5+3,4,5
Comunque non è che io sia contrario ai confidi, dico solo che oggi c’è un nuovo metodo in aggiunta ad loro.
Poi grazie a tale prodotto sono state finanziate molte nuove imprese giovanili, i quali senza garanzia (IPOTECA su immobile), hanno realizzato la loro azienda.
E' evidente che le scelte legislative sia locali che nazionali sono dettate più da motivi politici (ovvero favoritismi in cambio di promesse di voto) che da criteri di efficienza ed efficacia pura. Infatti quando al governo c'è qualcuno che si basa su criteri di efficienza ed efficacia viene definito "tecnico" in antinomìa ai governi propriamente politici.
Cio' detto è evidente che alcune regioni stanno difendendo i propri confidi dalla concorrenza del FCG come non ci fossero abbastanza imprese che hanno bisogno di una garanzia. Come giustamente ha ricordato Sapio, finchè non c'è una chiara misurazione del TAEG di filiera è impossibile dare una valutazione oggettiva di quale strumento sia il migliore e quindi quale priviligiare. Non solo, nel dubbio, togliere uno strumento che bene o male funziona per dirottare le risorse altrove non mi sembra una mossa intelligente, ma appunto, politica (che sia anche questa un'antinomia?)
Tutto questo è colpa di Sapio e Luca ! La notte (anzichè dormire)... ci trovino una formuletta breve e semplice per apprezzare un Taeg di filiera. Va bene anche se ha uno scarto approssimativo di un quarto di punto.
@Rombidituono: la formuletta (o meglio il procedimento di calcolo) esiste da tempo; la trovi in questo paper che ho messo anche nella pagina "Bibliografia":
http://aleasrv.cs.unitn.it/smefin.nsf/d1f0d6fe87d65db7c125695100282076/cd59aac47c5ca219c125754500644d45/$FILE/Erzegovesi%20TAEG%20Confidi%20Bologna%20dic08.pdf
Conoscevo gia l'eccezionale lavoro del 2008. Fai bene a chiamarlo procedimento e non formuletta. Quest'ultima non voleva essere una definizione minimale ma l'auspicio e anche lo sforzo per un approccio piu' semplice. Escludere qualche elemento, per esempio le quote associative che di norma vanno restituite, rende gia' meno complesso il calcolo. Comunque non credo che si possa scendere sotto il 4% con partecipazione al rischio. Quindi un impresa "sotto sette" di rating deve sapere che, oggi, la sua necessità finanziaria chirografaria puo' essere soddisfatta da un intermediario vigilato con un Taeg di euribor 1virgola +5(banca) +4(confidi) mentre "sopra sette" 1 virgola +6 +6. Se si dovesse rivolgere ad un confidi non vigilato risparmia, se funziona ancora la garanzia sussidiaria, almeno 3 punti sull'ultimo numero pagando pegno di 0,50 sul secondo quindi 2,50. Spuntando invece la garanzia diretta, con soggetti facilitatori, non confidi,paga 1 virgola +6/7(banca)( le convenzioni fanno comunque risparmiare almeno 1/2 due punti di media) +2/2,5 per il (facilitatore). Tirare di sinistro ha i suoi vantaggi .... ma la rovesciata è rimasta nella storia !
Caro rombodituono, alias giggirriva, questi numeri che dai bisognerebbe farli circolare di più.
Invece prevale il pudore di tutti (perché tutti hanno la loro fetta di TAEG da portare a casa, ed è giusto, ma almeno sapere quant'è).
Cencio che dice male di straccio ...
@ Sergio: un Confidi rischia il 50%? Ma diamo i numeri? Rischia solo l'8% cioe il 10% dell'80%. Quindi pochissimo. Tanto per ristabilire la verità. Quindi l'attività del Confidi è molto vicina a quella di un intermediario creditizio puro. La ponerazione di quell'8% è oggi 50% (e non più 20%) e facilmente (manca un pelino) salirà al 100% e quindi sarà nulla. Solo il FCG dà una garanzia a ponderazione 0 (se paga e fino a quando dura).
@ Sapio e Luca - mi intrometto in un campo non mio, ma vi manca un dato (per chi, come me, conosce abbastanza bene il funzionamento del FdGaranzia) che sintetizzo con due domande:
1) Quanto vale, in termini percentuali, un FdG che prima di concede l'80% di controgaranzia e poi, quand'è il momento dell'escussione, te la dichiara inefficace per 200 e uno motivi e non rimborsa il confidi che ormai ha già pagato la banca ?
2) ed in quei rari casi in cui tutto è andato bene e non sono riusciti a trovare un motivo (il famoso pelo nell'uovo) per non rimborsare, quanto vale in % il fatto che ti rimborsano circa 1 anno e mezzo / 2 anni dopo che il confidi ha pagato la banca ?
P.S. Mi chiedo cosa accadrà, in considerazione di quanto scritto sopra, quando arriveranno ad escussione "le masse" di garanzia a prima richiesta che i confidi che operano col Fondo stanno rilasciando deal 2010 "in massa" alle banche dopo aver ottenuto paritetica controgaranzia a prima richiesta del Fondo ... [avete presente l'iniziativa dell'ANCE sui decreti ingiuntivo contro la P.A. che non paga ? ... eeeeeh....]
@ Enrico : "Quanto vale, in termini percentuali, un FdG che prima di concede .... ?".
Non so quanto vale. So quello che farei: andrei alla mia Associazione di categoria, esporrei il problema, chiederei di coordinarsi con le altre (Abi, Confapi, Confindustria etc) ed andrei al Ministero ad chiarire il problema senza infingimenti. Una garanzia pubblica o è affidabile o non serve a nulla. Possibile che non si riesca a chiarire questo aspetto?
Questo blog è letto da tutti gli addetti al settore. Diteci cosa avete fatto per risolvere il problema !
Questo massimo non ha risposto con le carte e non è trasparente però si permette di parlare di antimafia. Vuoi mettere a disposizione di tutti per favore quanto costa fare una pratica con cosvig e per associarsi all'associazione? vuoi fornirci il foglio informativo come per legge? aspettiamo tue. I confidi siciliani li hanno pubblicati sui siti e di questi fondi rischi di cui tu parli non c'è più traccia da tempo.
Giusto Sapio.
ma prima dei confidi lo stato paghi le imprese!
caro @Anonimo, io penso di aver risposto in maniera esaustiva, ma se tu vuoi, puoi collegarti al sito http://www.cosvig.com/index.php , oppure se desideri puoi telefonare ai tuoi ex, perché se capisco bene Tu eri in associazione, caro signor. B. perché non ti fai riconoscere invece di firmati anonimo, ti ribadisco che io non sono contro i consorzi fidi, sto semplicemente comunicando cosa succede in Sicilia.
ti ricordo, io quando ho fatto le varie pratiche con i diversi confidi si sono intrattenuti il 5% di fondo rischi + 150 o 250 mila lire (non ricordo bene) di quota di iscrizione al consorzio + un altro 5% circa come spesa pratica.
Solo un consorzio fidi ha restituito una parte di quel 5% “specifico una parte”, l’altro ancora oggi di tale fondo invece, permettiti di dirlo in siciliano, “NU MA DATU NENTI”.
Oggi come allora ringrazio i consorzi fidi che mi hanno dato la possibilità di quei finanziamenti, in contemporanea oggi dico che oltre al consorzio fidi esiste un altro mezzo.
P.S.: Non è che io mi permetto di parlare di antimafia, semplicemente considerato che ieri era per me una giornata importante (funerali di Stato di Placido Rizzotto) lo voluto esternare a tutti gli Italiani.
Ao, caro Er Massimo, cerca de pubblicà quanto costa sto cosvig e non sta a cambià discorso. A buri.....ooo
Mr. B !!!!!
Io non cambio il discorso, ma tu !!!???
Rispondo a Sapio. Io sono un operatore minore. Non ho voce in capitolo né su decisioni strategiche, né su pressioni lobbistiche. Ovviamente ho le mie idee, ma sono armi spuntate.
Cosa abbiamo fatto ? Che io sappia, nulla come 'sistema'. Per cui posso solo dirti cosa ho fatto io (noi). 1) siamo andati più volte a parlare ad MCC, ma non abbiamo ottenuto nulla; 2) abbiamo illustrato per iscritto le nostre idee, ma non abbiamo ottenuto nulla; 3) abbiamo prodotto memorie difensive quando hanno minacciato di non pagarci, ma non abbiamo ottenuto nulla; 4) abbiamo portato il Fondo ed il Ministero vigilante in giudizio.
Adesso aspettiamo, ed aspetteremo i tre gradi di giudizio (dato che non sono affatto convinto di trovare un giudice di merito che si esprimerà a nostro favore, per le evidenti conseguenze 'politiche' che una decisione favorevole alle nostre idee scatenerebbe).
Mi spiace Sapio, ma la risposta che ti posso dare è solo questa e sono certo che non soddisferà le tue aspettative.
Da quanto leggo e dal numero delle lamentele sul FCG mi sono convinto che quest'ultimo spesso non paga, fra il silenzio complice delle associazioni. Il Ministero ben conosce la situazione e la copre, rifiutando fra l'altro di rendere noto il rapporto fra garanzie dichiarate inefficaci ed escusse (in numero e valori).
Anch'io sono colpito delle esperienze negative che Enrico spesso riporta nei suoi commenti. Mi pare che la sua voce sia isolata, tanto su aleablog (che vale quel che vale come forum), quanto nel dibattito pubblico.
Ho parlato della questione con amici che seguono il Fondo "dall'interno" (non dico chi e dove). Mi hanno detto che il problema non è così diffuso e, soprattutto, che le difficoltà di escussione non sono intenzionali. Mi hanno riconosciuto che i tempi di pagamento sono piuttosto lunghi (è anche un problema di "intensità di lavoro" e di complessità delle procedure di riscontro).
Il Fondo ha un forte effetto annuncio (è tuttora il pilastro delle politiche anti credit crunch). Pur con qualche negligenza, gli utenti (banche e confidi vigilati) hanno imparato a sfruttare la ponderazione zero, con benefico impatto sui loro solvency ratios. Inoltre, è un prodotto che vende bene, per la gioia delle reti di mediatori e agenti, oltre che delle banche e dei confidi. Le commissioni (gratuite e sottocosto) che il cliente non paga allo Stato garante lasciano buono spazio alle commissioni per consulenza, distribuzione e garanzia.
Con la crescita imponente fatta segnare nel 2009-2011, sarebbe opportuno sapere se questo pool di assicurazione ha conservato la sua capacità di assorbire le perdite effettive che affluiscono. Per l'importanza che riveste, dovrebbe pubblicare un rendiconto simile a quello di un intermediario finanziario. I dati statistici pubblicati sul sito (v. http://www.fondidigaranzia.it/fondo_di_garanzia.html) sono aggiornati a fine 2010, e sono comunque limitati a informazioni descrittive. Non so dire se le associazioni mantengano un silenzio complice o no. Per rompere il silenzio basterebbe che qualcuno parlasse, per cominciare basta una persona.
Intensità di lavoro del FCG? Nel contratto col Ministero non sono previsti SLA (Service Level Agreements) col risultato che MCC viene pagato a pratica ma non ha l'obbligo di una risposta veloce (con necessaria allocazione di risorse). E questo fa quel margine che le Poste pretesero come prerequisito per acquistare MCC.
Dal Corsera del 26/05/2012 pg. 47 Bankitalia contro i tassi nascosti del credito al consumo. Bdi ha monitorato i TAEG dai siti Internet di 15 intermediari nazionali riscontrando anomalie in 10 di essi: non davano le informazioni precontrattuali, non rispettavano gli standard, caratteri piccoli etc.
Prendere una garanzia dal FCG tramite Cosvig costa al cliente lo 0,12% dell'importo garantito, prenderla tramite Eurofidi costa il 6,44%. Il mestiere di distributori di FCG é molto pericoloso, perché per farlo non serve a niente essere un intermediario vigilato. Aumenta solo i costi per il cliente finale.
Lo 0,12% proprio non riesco a tirarlo fuori dalle informazioni uscite nei commenti precedenti. Mi pareva di aver inteso che Cosvig applicasse un 2% circa di commissione sull'importo del finanziamento (il passo citato nel post parla di 1,84%).
Le cifre ballano un po' troppo.
@luca non so come @join, lo abbia calcolato, presumo che sia in un mutuo chirografario di 10 anni, considerate che con cosvig oltre al tasso minore non si ipoteca nulla
@luca: lo 0,12% viene fuori dal bilancio 2010 di Cosvig reperibile sul sito, ricavi € 312.673 diviso garanzie FCG intermediate nell'anno € 262.194.258 (pag. 33). Il 6,44% di Eurofidi viene da (commissioni attive € 35.462.322 + versamenti a fondo perduto € 33.623.941) diviso controgaranzie ricevute € 1.072,49 milioni (bilancio 2011). Per fare i distributori del FCG non bisogna essere intermediari vigilati, si diventa troppo costosi e inefficienti.
Caro Joinvile, non è che oltre allo 0,12% c'è un ristornino che rimane alle associazioni locali da cui nasce la pratica? D'accordo, ci sono dei costi commerciali extra bilancio anche nel caso di Eurofidi.
Questo problema, come si ripartisce la torta delel commissioni tra distribuzione e intermediario "tecnico", è il nocciolo della questione.
@luca: é probabile che ci sia anche più di un ristornino, d'altra parte per una domanda ordinaria ci vorranno un paio d'ore di lavoro ad essere proprio scrupolosi, tre compilando l'allegato 7bis. Quello che non funziona é che un confidi si faccia pagare come garanzia propria una garanzia data dallo Stato. Se un confidi si limita a distribuire il FCG é meglio che si trasformi in qualcosa come il Cosvig per evitare pesanti costi inutili al cliente.
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