Oggi il presidente della Commissione Europea Barroso ha annunciato un insieme di azioni coordinate a lilvello europeo per contrastare la crisi finanziaria e le sue ricadute reali. Trovate i documenti sul sito del Presidente Barroso (non c'è la versione italiana), in particolare la Comunicazione sugli obiettivi e le azioni del Piano. Stralcio i passaggi che riguardano le Pmi.
Il Piano intende migliorare l'accesso delle Pmi ai finanziamenti. La BEI ha impostato un programma di prestiti alle Pmi per €30md nel 2008-2011. In aggiunta, la BEI conferirà al FEI €1md per una linea di finanziamenti mezzanini. Lo stesso FEI dovrà accelerare l'attuazione degli strumenti finanziari nel quadro del CIP (Competitivness and Innovation programme).
Nel frattempo, si auspica che gli stati membri sfruttino al massimo le nuove regole sugli aiuti di Stato, in ispecie quelle che riguardano le Pmi [garanzie comprese]. Per dare assistenza, la Commissione avvierà un programma di semplificazione per decidere più velocemente sugli aiuti notificati.
In aggiunta, la Commissione faciliterà agli Stati Membri la concessione di certi aiuti alle Pmi (ad esempio, prestiti ad investimenti per adeguarsi ai nuovi standard comunitari di protezione ambientale). Analogamente, non sarà ridotto l'impegno di finanziamento della ricerca, che nelle fasi di crisi svolge una funzione anticiclica, ma non solo, può produrre importanti progressi delle tecnologie e delle conoscenze.
Il Piano contiene anche misure concrete e specifiche per ridurre gli oneri amministrativi sulle imprese, migliorare i loro flussi di cassa e aiutare più persone a diventare imprenditori. Queste misure si basano sul Small Business Act e includono: garanzia di poter aprire una nuova impresa in un massimo di 3 giorni; eliminare l'obbligo per le micro-imprese del bilancio annuale (con €7md di risparmio) [e se le banche glielo chiedono?]; pagamento dei fornitori della Pubblica Amministrazione entro un mese.
Non mancano le buone intenzioni. Il piano giudica importante che le banche riprendano a svolgere il loro ruolo nell'economia: fornire liquidità e sostenere gli investimenti. Gli Stati Membri devono far leva sul determinante sostegno finanziario offerto alle banche per incoraggiare il ritorno alla normalità nell'attività di prestito e per assicurare che i tagli dei tassi di intervento delle banche centrali siano passati ai debitori. Questo è affare degli Stati membri. Tuttavia, la Commissione ne terrà conto quando le sarà chiesto di esaminare gli aiuti pubblici alle banche.
Un breve commento: non trovo del Piano novità radicali rispetto alle politiche strutturali già in atto. Non siamo a Washington, nessun missile balistico lanciato, Bruxelles schiera in parata i reparti logistici. Non dispiacerà alle banche la provvista dedicata della BEI. Interessante il rilancio dei programmi FEI sui mezzanini, passo verso la ricapitalizzazione delle Pmi: occorre prepararsi, fare molte centinaia di operazioni, non poche decine come adesso. Il piatto forte del Piano è lo stimolo fiscale tempestivo, focalizzato e temporaneo pari in media all'1,5% del PIL. Il grosso delle risorse (1,2%) sarà a carico degli Stati, la Commissione metterà mediamente lo 0,3% del PIL. La palla torna a Roma e in tutti i capoluoghi di Regione.
Luca
Nessun commento:
Posta un commento