Come annunciato qui, ieri, 12 novembre, si è tenuto a Taormina il Convegno "I Confidi, le Banche e la Regione: lo sviluppo delle imprese e l'economia siciliana". Abbiamo festeggiato il decennale di Confeserfidi, ma non è stato soltanto un evento celebrativo. Sono arrivato il giorno prima, volando da Verona su Catania senza problemi. Gianluca e Lorenzo, della squadra di Bartolo Mililli (non ha bisogno di presentazione), mi hanno prelevato all'aeroporto e in mezz'ora siamo arrivati a Taormina. In albergo, ho fatto in tempo a partecipare ad una simpatica convention con il personale e gli agenti Confeserfidi. Dopo la cena, con sottofondo musicale, siamo andati a fare due passi in centro. Sulla terrazza vicina a Porta Catania si è sviluppata un'animata discussione sulle tranched cover tra Nino Amadore, del Sole 24 ore, e Claudio D'Auria (Allen & Overy, che pure ben conoscono i nostri visitatori). Con Lorenzo Gai (UniFirenze, altro habitué), Bartolo Mililli e Roberto Rizzo (dirigente della Regione Siciliana) abbiamo dato il nostro contributo d'idee, riprendendo poi la strada dell'albergo senza accorgerci che i protagonisti del dialogo platonico non ci stavano seguendo (versione ufficiale); in realtà sospettavamo che sarebbero andati avanti fino a notte fonda, come poi è accaduto, e ci siamo allontanati all'inglese. Ma sulla tranched cover c'è poco da scherzare, perché il giorno dopo, al Convegno, è stata al centro del dibattito. Bartolo ritiene infatti che questa tecnica possa trovare spazio in un Accordo di Programma Quadro sul Credito in Sicilia. Per porre questa ipotesi forte di lavoro ha pensato la scaletta del convegno, e ci ha invitato. Il giorno del convegno è cominciato con un'alba spettacolare sul mare, ammirata al risveglio. Il sole ci ha favoriti per tutta la giornata, sembrava fine settembre. Taormina si è fatta ammirare in tutta la sua bellezza. I lavori hanno avuto inizio alle 10.00 con i saluti dell'assessore comunale D'Urso, del presidente Mililli e di Roberto Giannone, consigliere delegato della neonata Fondazione Confeserfidi (un'altra creatura di Bartolo che intende catalizzare idee e denari verso iniziative artistiche e culturali). Ha aperto le relazioni Roberto Rizzo (il sopracitato Dirigente della Regione responsabile delle politiche verso i confidi), presentando dati interessanti sull'operatività dei confidi siciliani. La Regione ha perseguito una forte razionalizzazione degli interventi, accentrando le competenze su un unico servizio (prima erano distinte per settori), e introducendo il nuovo portale Fidiweb, che a breve gestirà in maniera telematica le pratiche confidi-Regione. I confidi ricevono apporti a fondi rischi e veicolano contributi in conto interessi alle imprese. Sarà riproposto a breve un bando per un fondo di co-garanzia provvisto di una dote di €15mn. Sono poi previsti contributi ad hoc per incentivare le fusioni e il passaggio a confidi 107 ( ci sono due probabili candidati, Confeserfidi e Unifidi, di area CNA). Lorenzo Gai ha analizzato i requisiti di eleggibilità delle garanzie per Basilea 2, con una chiara tassonomia delle forme efficaci e no. Claudio D'Auria ha spiegato la tranched cover, possibile anello di congiunzione tra le garanzie confidi di vecchia e di nuova generazione, fornendo una chiara analisi dei suoi meccanismi, dei benefici e dei requisiti per applicarla. Ho chiuso la mattinata parlando di normativa europea sugli aiuti di Stato e di metodologie di calcolo dell'intensità di aiuto basate sul rating. Pausa pranzo: ottimo buffet con catering ragusano doc; il primo premio va a un falso magro (lesso) di maiale in gelatina al limone, troppo buono. E dopo, il tempo per una passeggiata al teatro greco, guidata dall'assessore D'Urso, con vista sulla costa, l'Etna, la Calabria. Sottraendoci al fascino di questi luoghi, siamo tornati al Palacongressi, dove alle 15.00 sono ripresi i lavori (ammirate la nostra abnegazione!). Nel pomeriggio gli interventi di policy. Maria Iaculo di Intesa San Paolo ha illustrato le forme di partnership tra le banche del suo gruppo e i confidi: condivisione dei sistemi di rating Pmi, azioni di sviluppo concertate, strutture di garanzia differenziate per rating e assetto del confidi. Ha parlato poi Mario Filippello, segretario della CNA regionale e coordinatore di Assoconfidi Sicilia: un saggio di oratoria, impreziosita da un'ironia tutta siciliana. Filippello ce lo ha offerto toccando con pertinenza tutti i temi sul tappeto, dalla crisi, alle politiche regionali per i confidi, agli aiuti di Stato, e sollecitando la costituzione di un tavolo banche - associazioni - confidi, con il patrocinio della Regione. Sicché non ci siamo accorti del tempo che doveva passare, senza cesure, fino all'arrivo dell'assessore regionale al bilancio Michele Cimino. E l'on.Cimino ha concluso i lavori esaltando il ruolo dei confidi nelle politiche di sostegno allo sviluppo dell'economia regionale. I tempi e i passaggi del dibattito ce li ha dettati il chairman Nino Amadore (già nominato), osservatore serio e testimone appassionato delle vicende economiche in Sicilia e nel Mezzogiorno (vi consiglio il suo blog cinquelire). E' tutto per la cronaca di questa giornata intensa, fonte di meritatissime soddisfazioni per Bartolo e la sua società. Come sempre, torno da questi incontri con un turbinio di pensieri in testa. Ma ci sarà tempo nei prossimi giorni per tornare sui singoli, specifici problemi discussi nel convegno, che interessano la Sicilia, ma non solo. Viaggio di ritorno senza sorprese, un bacio a Cristina, mezzo blog, e a nanna. Luca PS: Su confeserfidi.tv trovate i video di tutti gl interventi. |
giovedì 13 novembre 2008
Convegno Confeserfidi a Taormina: la cronaca
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16 commenti:
Grazie luca! Penso domani di mettere in linea (su www.confidi.tv www.confeserfidi.tv e www.confidisiciliani.splinder.com) tutti i filmati degli interventi e le relative slides affinchè tutti i tuoi lettori possano arricchirsi ulteriormente di nozioni e novità del settore. Una curiosità...non vi ho chiesto se era la prima volta che Erzegovesi, Gai e D'Auria fossero intervenuti contemporaneamente in un convegno..altro primato?
Caro professore, mi sembra che si perda di vista la vera essenza dei confidi siciliani. Certo Taormina un buon vino, l'ospitalità di Mililli ... Ma conosce la struttura dei confidi? gli le spiego io, si costituisce un consorzio, poi si si possono percorrere due strade una politica e una commerciale. La strada politica vedi CNA, si prendono tutte le rappresentanze provinciali e si propongono i finanziamenti assistiti da garanzia con costi essenzialmente costituiti dagli stipendi dei dirigenti e impiegati vari di nomina (raccomandazione) politica.
La strada commerciale vedi Confeserfidi, una macchina da guerra, ma dovè il coinvolgimento delle aziende "SOCIE", provi a far chiamere qualche socio per chiarimenti. In ultimo in una manifestazione ad Agrigento con il BDS, una signora, funzionario dell'uffcio fidi fece una domanda a Bartolo Mililli: mi dice per favore quale modello di scoring il suo consorzio usa per determinare il rating delle aziende, silenzio fino ad ora.
Professore chiamiamo le cose con il loro nome, organizzazioni o sovrastrutture per fare soldi. Un'ultima cosa mi spiega perchè un confidi che presta garanzia ad un impresa e si controgarantisce per l'80% con MCC si fà pagare la garanzia dal "SOCIO" per intero, visto che per questa garanzia non sborsa un euro.
Caro Vincenzo,
mi pare che lei non sia convinto della mia autonomia di giudizio. Glielo contesto con fermezza. Di Bartolo ammiro l'intraprendenza, la capacità di far squadra. Come potrà verificare dagli altri post più "tecnici" che ho dedicato a Confeserfidi, non sono d'accordo con lui su diversi punti non secondari, sui quali il mio pensiero è ben noto (ne ho scritto e parlato tanto). Ma lui è un amico, Taormina è bella, un convegno ben riuscito è una soddisfazione. Non vedo il motivo per tenere il broncio. Sul positivo si può sempre costruire, anche se ci sono dei limiti da superare e delle cose da migliorare.
Conosco la realtà dei confidi di molte regioni, ora un po' di più anche quella siciliana. I comportamenti che lei stigmatizza si ritrovano anche altrove (e anche tra le banche, riguardo al pricing dei crediti con garanzia diretta dal fondo MCC). Sono problemi comuni a tutte le attività che beneficiano di un supporto finanziario pubblico. Per contrastarli, serve più consapevolezza delle imprese e un monitoraggio più stringente sull'impiego dei fondi pubblici, giungendo ad apprezzare il beneficio netto prodotto dalla garanzia confidi.
Venendo a Confeserfidi, ne sottolinea anche lei il grande dinamismo. La rete distributiva è molto capillare, premia lo sviluppo di clientela e riesce a dare risposte rapide. Le pratiche di valutazione del rischio sono allineate sugli standard di una banca non IRB. L'efficienza è dovuta ad un uso efficace delle tecnologie wireless, e all'integrazione (ove possibile via web) con l'istruttoria della banca. Confeserfidi ha buoni rapporti con le banche convenzionate e la Regione. Bartolo (e lo ha dimostrato con questo convegno) sta spingendo delle idee nuove che potrebbero beneficiare l'intero settore confidi.
Mi pare che lei contesti ai confidi siciliani in genere di applicare (per motivi diversi) commissioni di garanzia troppo elevate. I soci peraltro le pagano. Se la sua osservazione è vera, potrebbe esserci un problema di bassa cultura finanziaria delle Pmi, o di mercato del credito, di razionamento, non trasparenza, oligopolio, o altro. La cosa strana è che queste critiche non emergano (e non solo in Sicilia) nel dibattito pubblico sui confidi, nei convegni, negli articoli di giornale (ora anche in televisione). Le campagne sulla trasparenza e sulla condotta delle banche coi clienti ha prodotto dei risultati. Se il problema si pone anche nei rapporti con i confidi, qualcuno lo sollevi. Conosco dei confidi autonomi rispetto alle grandi associazioni datoriali che operano senza aiuti pubblici e sono competitivi sulla qualità della consulenza e anche sul costo della garanzia. Sono questi gli stimoli positivi che possono contagiare virtuosamente tutto il settore.
Caro Vincenzo Restivo mi spiace di non averti visto al convegno, sarebbe stata l'occasione per rivederti dopo un po di tempo. Tu, che sei mediatore creditizio, sai quanto vale il lavoro che quotidianamente viene fatto per risolvere problemi e dare soluzioni alle imprese. Se sei d'accordo potremmo rivederci per rimettere di nuovo a punto la vecchia collaborazione, che evidentemente ha lasciato irrisolti alcuni problemi. Se abbiamo sbagliato nei tuoi riguardi me ne dolgo molto. Resto disponibile ad un incontro chiarificatore e di prospettiva, anzi se vuoi, appena sono nei pressi di agrigento ti vengo a trovare. Un caro saluto. Bartolo. p.s. ti invio lo stesso messaggio sulla tua email in modo da organizzare l'incontro.
Non conoscendo le premesse poi richiamate da Bartolo, nella mia risposta l'ho presa un po' larga ...
Comunque, se altri hanno qualche opinione sul "giusto prezzo" delle garanzie confidi, se ne può parlare ancora
Caro Professore, quando ho letto il suo commento non le nascondo che ho avuto la tentazione di non rispondere, di ritirarmi nella mia attività di osservatore del suo blog. Forse non conosco le regole dei blog (è la prima volta che vi scrivo), ma mi sembra che nello spirito della rete vi sia parità, libertà e assenza di pregiudizi. Non sono avvezzo alle polemiche, e quando le argomentazioni prendono la strada della critica personale non sono disponibile al dibattito. La premessa del mio primo post non era una critica a un suo benevolo giudizio su Confeserfidi, plagiato da un invito in una bella località e dall'ospitalità di Mililli, colpa mia, che nella foga di dare un contributo di chiarezza, ho usato un linguaggio diretto. Non sono il censore di nessuno ne ci tengo ad esserlo, il mio scrivere 'glielo spiego io' era ed è un incipit appassionato. Non tengo il broncio a nessuno e nessuno me lo fa venire. La premessa spero che serva a sgombrare il campo.
Sulle questioni inerenti i costi e la trasparenza dei confidi lei testualmente dice: 'Le campagne sulla trasparenza e sulla condotta delle banche coi clienti ha prodotto dei risultati. Se il problema si pone anche nei rapporti con i confidi, qualcuno lo sollevi.'.
Io l'ho sollevato nelle varie sedi, Lei potrebbe sollevarlo con me e con quanti hanno a cuore o si occupano di economia reale e non virtuale. Veda, non sono un guasta feste ma quando tutto ruota su interessi economici a qualcuno il cerino in mano resta, e la storia insegna che l'ultimo è sempre il più debole.
Sulle soluzioni avanzo qualche ipotesi: poiché i Confidi ricevono fondi pubblici (Regione Sicilia), ne potrebbe venire un obbligo o un sollecito ai confidi, di presentare un best pratice, per le commissioni da far pagare e alle banche un trattamento economico adeguato alle garanzie che ricevono.
Inoltre non sarebbe male che i bilanci dei Confidi venissero pubblicati, sui loro stessi siti, con una nota integrativa magari più ampia di quelle 'notarili' a cui siamo abituati.
Non voglio che la mia prima esperienza di blog si chiuda sul nascere e per questo, ci tengo che il mio venga considerato un contributo, se vuole rozzo, da apprendista, ma non sono interessato a sirene tardive e scuse di circostanza.
P.S.
Perla di saggezza siciliana:
' SBIU DI VANEDDRA E TRIBULU DI CASA'
Traduzione:
' SBIU (spassoso) DI VANEDDRA ( di strada) E TRIBULU ( tribolatore) DI CASA.
Significato: La frase viene usata, per colui il quale, nei rapporti con le persone è spassoso disponibile, affabile, mentre con i propri (familiari), invece si rivela una persona che fa tribolare.
Con questo la ringrazio se vorrà ancora rispondere a qualche mio contributo, io continuerò a leggere e seguire il suo blog, che dalla mia estrema periferia del mondo è l'unica possibilità di partecipare se pur da spettatore all'evolversi di un mondo che mi affascina. Grazie.
A Vincenzo : per favore non ci abbandoni. Abbiamo bisogno di gente franca come lei, nell'interesse del paese.
A Mililli: non sarebbe stato meglio confutare Vincenzo invece di invitarlo a cena ? Sa tanto di tentativo di rabbonimento (gli inglesi direbbero cattura) facendo balenare futuri benefici.
A tutti: leggete le conclusioni (cap. 7) del recentissimo libro di D. Piatti, I Confidi, Bancaria editrice. Il credito ottenuto tramite confidi costa di più di quello ottenuto direttamente dalle banche. I Confidi, organizzazzioni politico-familistiche, sottraggono risorse all'economia, non ne danno.
A Luca : quali sono i Confidi ben gestiti e competitivi sul costo della garanzia ?
Caro Vincenzo, i blog sono fatti per discutere, quindi ben venga un po' di vivacità nelle sue opinioni e nelle mie risposte. Dialogando non è difficile mettere a fuoco le rispettive posizioni e alla fine ci si intende, come penso ci siamo intesi in questo caso.
La campagna per la trasparenza del pricing dei confidi io la sto portando avanti da mesi con le mie pubblicazioni sull'argomento e quando collaboro alla stesura di bandi per enti pubblici. Le assicuro che ci sono ostacoli notevoli da superare per arrivare al costo effettivo del credito garantito (il cosiddetto TAEG di filiera banca+confidi). Parlo di ostacoli tecnici: formule finanziarie complicate, necessità di una scala di rating, informazioni dettagliate sulle condizioni applicate dalla banca e dal confidi. Non è facile trovare questa trasparenza. E in questa fase di emergenza per la crisi, uno che propone criteri nuovi e complicati sui programmi di garanzia viene preso per matto, o per nemico delle imprese.
Quali possibili soluzioni? Cultura finanziaria delle imprese e concorrenza tra banche e confidi. La cosa che mi sorprende è che le imprese lamentino la distanza e la difficoltà di dialogo con soggetti, i confidi, che dovrebbero essere loro espressione. Se uno non ne è soddisfatto potrebbe anche mettersi insieme ad altri e creare nuovi soggetti. Parlo di iniziative dal basso, ispirate e guidate dalle imprese direttamente.
A Sapio: facevo riferimento a Cosvim, un piccolo confidi di Porto San Giorgio. Ma non è l'unico esempio, ci sono altri esempi virtuosi, e si possono trovare in diverse sigle associative e regioni. Quello che alla fine conta sono le persone.
Finalmente!
Finalmente qualcun altro che strilla la dicotomia confidi_associazioni / Confidi_commerciali.
Bravo Vincenzo.
A mio modesto avviso questo è un mondo nel quale chi ha messo in moto la macchina (le associazioni, cui va riconusciuto il merito storico di aver fatto nascere il movimento dei confidi) non ha ancora capito che le cose sono cambiate (e tanto) e che per il bene dei propri associati debbono fare un paio di passi indietro limitandosi a pretendere qualità e professionalità nella gestione dei confidi che implicano contenimento al minimo delle commissioni.
Non so se siamo più o meno costosi di CosVim, posso solo dire che la commissione che noi applichiamo è lo 0.5% ridotta allo 0.2% per le imprese industriali (per le quali godiamo di un contributo regionale) questo su base annua per il credito a breve. Per i finanziamenti utilizziamo una scaletta di 'attualizzazione' per la quale un finanziamento a 5 anni costa, con pagamento immediato a saldo, l' 1.25% o, per gli industriali lo 0.50%.
Il Conto economico chiude in piccolo utile, i fondi di riserva e garanzia in costante aumento essendo sempre positivo il saldo tra contributi regionali ed insolvenze.
Certo senza il contributo della regione non si potrebbe fare ma credo anche che la regione, con noi, impieghi bene i suoi soldi!
Ecco, penso che noi, come CosVim, rappresentiamo l'esempio della terza via, un Confidi fatto dai soci, per i soci.
Caro Dario: come fate a coprire i costi di struttura e le perdite su crediti con quelle commissioni? Ci sono anche oneri di istruttoria pagati a parte? Oppure vi avvalete di fondi rischi ad apporto pubblico?
Riceviamo un contributo regionale vincolato a fondo rischi, come ho già detto il saldo tra contributo ricevuto ed insolvenze pagate è sempre stato positivo. Il contributo stanziato dalla regione varia annualmente, storicamene un minimo di 400.000 ed un massimo di 4.200.000. Noi ultimamente riceviamo circa il 35% di tali contributi in base al calcolo voluto dalla legge regionale funzione di numerosità di imprese assistite e volume garanzie rilasciate.
Quindi i costi di struttura sono coperti da commissioni (nessun onere di istruttoria a parte) ed interessi attivi.
Immagino che abbiate costi di struttura contenuti. La commissione si applica alla sola parte garantita dell'importo erogato?
All'erogato. Per quanto ai costi di struttura un Direttore una impegata a tempo pieno e, da poco, un part-time. Ufficio 'piccolo' (monoambiente per sala consiglio e segreteria, stanza Direttore e mini stanza presidente, in tutto 45 mq. altri costi al minimo
Grazie delle precisazioni. Avete ragione, non ci sono ragioni per caricarsi di spese che non aggiungono nulla all'utilità del servizio. Per quanto riguarda la base di riferimento delle commissioni, sarebbe opportuno indicare la percentuale garantita per stimare il beneficio potenziale per la banca e quindi l'effetto presumibile di abbattimento del tasso bancario.
Dario,
dacci i dati per misurare il TAEG della filiera banca+confidi.
Comunque, sia chiaro, siamo nel campo delle agevolazioni in forma di garanzia.
Le vs agevolazioni sono Basilea 2 compliant ?
Ovviamente no ! Al vs livello solo le tranched cover sono compliant.
Sapio,
a tua disposizione. Fammi sapere quali dati e, se in possesso te li passo.
Ovviamente no! (Basilea 2 compliant)
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