Sapio mi segnala questa news ANSA in cui si anticipano gli ultimi dati dell'indagine sul credito bancario (Bank Lending Survey) per il terzo trimestre 2008, diffusi dalla Banca d'Italia.
Gli intermediari hanno praticato un'ulteriore restrizione dei criteri adottati per l'erogazione di prestiti alle imprese, di intensità maggiore rispetto agli inasprimenti operati nei tre precedenti trimestri.
Ed "anche con riferimento ai prestiti alle famiglie le condizioni di offerta hanno registrato un nuovo irrigidimento, sia nella componente dei finanziamenti per l'acquisto di abitazioni sia in quella del credito al consumo". Le banche "hanno indicato una lieve ripresa della domanda di credito delle imprese, principalmente connessa con esigenze di ristrutturazione del debito".
[...]Le banche rilevano che "nel terzo trimestre del 2008 gli effetti delle tensioni sui mercati finanziari sono tornati a intensificarsi, contribuendo alla restrizione dei criteri per l'erogazione del credito e alle difficoltà incontrate nell'ottenimento di fonti di finanziamento. Secondo le aspettative degli intermediari tali difficoltà persisteranno su livelli elevati anche negli ultimi mesi dell'anno". Al sondaggio "per l'Italia hanno partecipato le capogruppo di otto gruppi bancari: Unicredito Italiano, Intesa SanPaolo, Monte dei Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro, Unione di Banche Italiane, Banco Popolare, Banca Popolare dell'Emilia Romagna e Banca Popolare di Milano".
Luca
PS Altre indicazioni provengono dal Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi, un'indagine realizzata dalla stessa Banca d'Italia tra settembre e ottobre, così commentata dal Sole 24 ore:
Il 43,4% delle imprese italiane sta subendo un deterioramento delle condizioni del credito. Questo peggioramento, spiega Palazzo Koch, «tende ad avere un impatto negativo sulla realizzazione dei piani di investimento». Poco più di un quarto delle imprese (26,4%) - secondo lo studio - ritiene che l'esposizione debitoria nei confronti delle banche diminuirà nel corso dei prossimi sei mesi, mentre il 23,7% ne stima un aumento.
Oltre la metà delle imprese che denuncia il deterioramento in atto ha menzionato fra i motivi «un peggioramento delle condizioni di costo o garanzia sui nuovi finanziamenti e più di due terzi ha rilevato un incremento del tasso su prestiti già concessi». Tra le aziende a cui non sono state accettate richieste di finanziamento (8,3%), conclude Bankitalia, «quasi due terzi dichiarano di aver compiuto nel 2008 investimenti minori rispetto a quelli preventivati, contro il 21,1% del complesso delle imprese e il 17,5% di quante non hanno riportato un peggioramento delle condizioni di credito».
Aumentano nel 2008 le imprese in perdita. Nel corso dell'anno dovrebbe salire al 17%, si legge ancora nel rapporto di Palazzo Koch, la quota di imprese italiane in perdita. La quota di imprese «che prevede di conseguire un utile nel 2008 è ancora alta (63,8%) - sottolinea Bankitalia - ancorché in diminuzione rispetto al 2007. Per contro, sale la percentuale delle aziende che prevedono una perdita (17% contro l'11,2% del 2007)». I risultati attesi sono tuttavia «lievemente migliori nell'industria in senso stretto rispetto ai servizi".
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