Anche Bloomberg commenta i nuovi modelli di consumo di chi non può spendere, o non si fida. Boom dell'intrattenimento a domicilio, del noleggio/vendita di DVD e videogiochi, dei social network forieri di amicizie più o meno virtuali. Meno uscite al cinema e al ristorante.
Con i miei inviti a uscire la sera rivolti qui e qui sono in controtendenza. Non sono fautore del consumismo come rimedio ingenuo alla crisi. Mi piacerebbe che si diffondessero nuovi stili di consumo e di impiego del tempo libero che diano un conforto e un aiuto contro la solitudine e lo scoraggiamento, mali endemici che di questi tempi colpiscono con più durezza un maggior numero di persone.
Un po' di deflazione sui prezzi della ristorazione e dell'intrattenimento potrebbe aiutare. Se il mercato fallisse, largo alla libera iniziativa dei cittadini. Cori, balli in piazza, ogni genere di raduno amichevole. L'Associazione Alpini non farebbe mancare un vin brulé (anche questa è protezione civile).
Meno YouTube e più maxi-schermi per video autoprodotti: interviste ai giornalisti di Annozero che fanno la spesa. "Anche tu all'Ipermercato, non ti puoi permettere più il biologico e l'equo-solidale, che prodotti tristi hai nel carrello". Non per contrappasso, soltanto per reciprocità. Attenzione, però, sono sucettibili.
Luca
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