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domenica 6 febbraio 2011

Gruppo Smefin: proposta sui bilanci confidi

Grafico esemplificativo: Tasso di default in numero pratiche (asse x) vs tasso di default in valore (asse y) per durata e classe di importo della garanzia. Le bolle misurano l'importo delle esposizioni passate a default per due anni consecutivi
Dopo il seminario sulle convenzioni ho promesso che nel 2011 il gruppo di lavoro Smefin si sarebbe occupato di solvibilità ed equilibrio gestionale dei confidi. Ci ho pensato su, e ho concluso che non basta un seminario, per quanto intenso e partecipato come quello già svolto in luglio. Occorre un lavoro stabile e continuativo. Allora mi è venuta l'idea di un lavoro sui bilanci dei confidi che vado ad illustrare.

Esiste già un sito bilanciconfidi del gruppo Smefin. Si tratta di un work in progress nato dall'interesse di Gigi e Dodona per l'argomento.
Tra qualche mese i confidi approveranno i bilanci 2010. Avremo i primi bilanci IAS per i 107 autorizzati nel 2010 (i secondi per gli autorizzati nel 2009). Non meno interessanti saranno i bilanci dei confidi 106. Invito i confidi a trasmettere i loro bilanci al gruppo Smefin. Con miei collaboratori, li caricheremo in un modello di riclassificazione e analisi per produrre report a livello di singolo confidi e di loro aggregazioni. La proposta è rivolta ai confidi, 106 e 107, che sono interessati ad approfondire l'analisi dei loro bilanci, mettendo a fattor comune i dati e le metodologie all'interno di una comunità di colleghi e studiosi.
Chiarisco subito che l'obiettivo primo non è quello di costruire una banca dati sull'universo del sistema confidi: ne esistono già, le hanno create alcune banche o i gruppi di ricerca sul sistema dei confidi (ne ricordo almeno tre). Si tratta di archivi alimentati dai bilanci depositati nel registro imprese, acquisiti direttamente o pre-elaborati da CERVED. Non voglio rifare questo. A me interessa coinvolgere i confidi in un lavoro di analisi e comunicazione finanziaria. L'adesione al progetto sarebbe quindi volontaria, e implicherebbe la disponibilità dei diretti interessati a fornire informazioni aggiuntive rispetto a quelle incluse nel bilancio pubblicato, in modo da ottenere dati più facilmente confrontabili su profili critici come lo sviluppo dell'attività, la struttura dei costi, i tassi di default, i coefficienti di solvibilità (ecc.). Quello che voglio creare è uno spazio di lavoro tra confidi sulle problematiche di bilancio, controllo di gestione, gestione dei rischi, reportistica direzionale.
Il gruppo Smefin non terrebbe i dati nel cassetto, ma li rimetterebbe a disposizione dei confidi e del sistema attraverso un portale web (di cui abbiamo sviluppato un prototipo nell'ambito del progetto XBRL).  Abbiamo il know how funzionale e le tecnologie per farlo. Ogni confidi avrebbe il proprio spazio, distinto in una sezione pubblica ed una ad accesso riservato. Ci sarebbe poi uno spazio per le interrogazioni a livello aggregato.
Questa è la mia proposta in nuce. Ci sarebbero molti aspetti pratici da decidere, a cominciare dalla copertura delle spese del progetto (come potete immaginare sarebbe un'attività di spessore, a cui dedicare tempo, risorse IT e persone). E' importante poi chiarire come questa iniziativa si collocherebbe rispetto a progetti analoghi delle associazioni dei confidi, della Banca d'Italia, del costituendo Organismo gestore (dell'elenco dei confidi "minori"), di banche, o di altri gruppi di ricerca. Confermo che c'è la massima disponibilità a collaborare e a fondere questa idea in progetti più ampi, magari dopo una prima fase di sperimentazione condotta più liberamente all'interno di un nostro gruppo pilota.
Mi piacerebbe raccogliere le vostre manifestazioni di interesse, o di perplessità, sia attraverso i commenti a questo post, sia per email.
Grazie in anticipo per i vostri pareri. Stampa questo post

25 commenti:

Sapio ha detto...

Sono interessatissimo. Innazitutto vorrei sapere come si stima la congruità del fondo rischi. Poi mi piacerebbe sapere cosa BdI ha risposto nello SREP.

Osservatore romano ha detto...

Professore, mi meraviglio che una persona di esperienza come lei non capisca: proposte come questa sono destinate a cadere nel vuoto. Alle associazioni dà fastidio (le ho sentite con le mie orecchie), dicono 'ma questo cosa viene a rompere in casa nostra'. Naturalmente anche i consulenti non gradiscono che qualcuno venga a far casino in un buisiness nuovo che sta nascendo, portando il nome e un'ambigua logica no profit. Lo stesso dicasi per i colleghi delle società di software.
Ma non è soltanto questo: quando si parla di reddito e solvibilità vale sempre la buona regola dei panni sporchi lavati in casa propria.
Mi dia retta, se i confidi sono la sua passione ci scriva un paio di paper all'anno e per il resto spenda meglio il suo tempo. Fossi in lei avrei chiuso il blog a fine 2010, anche le cose belle prima o poi finiscono.

Anonimo ha detto...

@Osservatore, anch'io ho immaginato cose simili a quelle da lei riportate, ma sono arrivato a conclusioni diverse. Il nostro lavoro, che non è solo il blog, va avanti. Certe cose le possiamo dire (e fare) soltanto qui, e penso che siano cose utili.

Henri Charrière ha detto...

Non mi permetto di entrare nel merito di alcune considerazioni...
ma per i confidi 107 avere la possibilità di confrontarsi con dati sui default e sui recovery rate a livello di mercato è un'ottima occasione! aumentare le capacità interne di analisi non è mai un errore.
Avere risk manager preparati (in grado di valutare l'eventuale contributo delle operazioni alla creazioni di valore e l'effettivo rischio a cui si è esposti) nella propria struttura che siano in grado di confrontare le proprie capacità con quelle degli altri competitors del settore perchè dovrebbe essere un male?
...certo capisco che i dati troppo sensibili sono difficilmente divulgabili...

Gigi ha detto...

@Osservatore romano
"...si sa che la gente da buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente da buoni consigli se non puo' più dare il cattivo esempio...", non cito la fonte, talmente nota.
Come cittadini abbiamo tutti il diritto di intervenire, di approfondire, di sapere come sono spesi i soldi pubblici ed è noto che i confidi di soldi pubblici ne hanno e ne chiedono così come le associazioni di categoria. Ne va del diritto di cittadinanza, di trasparenza: della nostra democrazia. Il tuo avvertimento ha anche quasi uno stile mafioso ("mi meraviglio che non capisca", "ambigua logica no profit", "spenda meglio il suo tempo", "fossi in lei").
Mi rifiuto di credere che le associazioni, i confidi, le società di software, e i consulenti, anche se con innegabili interessi, possano condividere le tue considerazioni e chiedo a questi soggetti che eventualmente abbiano letto le tue considerazioni di dissociarsi pubblicamente dalle tue affermazioni. Il lavoro che Luca svolge è socialmente, prima che accademicamente, meritevole e ha tutto il mio sostegno, materiale per il tempo che posso dedicarvi, e morale.

Roeros ha detto...

Io prenderei il consiglio dell'osservatore romano e lo analizzerei. E' paragonabile ad una consulenza di un fulgido igienista !
Non credo che volesse annientare Luca ma solo renderlo partecipe di una situazione ( abbastanza realistica ) che peraltro si evince dai rarefatti commenti su spunti interessantissimi.

Anonimo ha detto...

@Roeros: dopo i noti echi di cronaca giudiziaria la figura dell'igienista evoca situazioni poco fulgide ...

Persona di buon senso ha detto...

Esiste la ricerca accademica. Esiste il dibattito politico. Esiste l'azione di rappresentanza delle imprese. Sono tre cose distinte. Le cose che scrive Erzegovesi sono (non sempre) interessanti. Ma sono le idee di una persona. Le istanze portata avanti dalle associazioni danno voce a centinaia di migliaia di imprenditori che hanno eletto democraticamente i loro rappresentanti. Hanno ben altro peso. Non svolazzano per aria.
E' giusto che le associazioni procedano con cautela e tengano sotto controllo il punto di incontro tra le riflessioni tecniche e l'interlocuzione con la politica. E in Italia se si vuol fare qualcosa bisogna restare sotto traccia. Non si può scatenare una rissa per la pensata di un professore.

Gigi ha detto...

@Roeros: seguo il tuo consiglio e faccio l'analisi.
Sicuramente possono sorgere dei mal di pancia a fare (doverosamente) i conti in tasca ai confidi e al mondo che ci gira intorno, e non vanno nascosti, ma capiti. Ma il modo con cui vengono dati i consigli al professore non è accettabile. Scusate ma le parole sono pietre ("mi meraviglio che non capisca", "ambigua logica no profit", "spenda meglio il suo tempo", "fossi in lei"). Scherziamo? Se non è così e mi sbaglio l'Osservatore romano faccia chiarezza. Sarò il primo a rallegrarmi del mio errore. Se è vero che le associazioni dicono: 'ma questo cosa viene a rompere in casa nostra', beh, da casa nostra a cosa nostra il passaggio è breve. Se i consulenti non gradiscono allora quello che vendono è fuffa, le loro idee non sono difendibili, non hanno vero valore aggiunto, e se anche le società di software non gradiscono vuol dire che vendono patacche. Di fuffologi e pataccari ne abbiamo abbastanza in giro, ci pensino i direttori e i segretari dei confidi che leggono questo blog. Ci pensino a come spendono i soldi, perché hanno una responsabilità nei confronti delle imprese che assistono e nei confronti del pubblico dai cui ricevono i contributi.
Questo è quanto. Ripeto: se mi sbaglio smentitemi, sarò il primo ad essere contento.

Gigi ha detto...

@pdbs
Non si sta scatenando una rissa per la pensata di un professore. La rissa la scateno io (e mi prendo tutta la responsabilità) nonostante spesso mi trovi in disaccordo con Luca (vedi i post di fine dicembre sull'opportunità di rinviare la discussione sui conti di UFP. per dirne una).
Il problema è un altro. Qui si vuole giustificare l'omertà su determinati argomenti perché in Italia, con parole tue, "se si vuol fare qualcosa bisogna restare sotto traccia". Non solo, questi argomenti sono di carattere prettamente tecnico, che certamente vanno ad impattare su scelte politiche ma che non sono mere opinioni. Sono argomenti frutto di serio studio, di lavoro, di passione. Tutte cose che anche se accademiche non sono slegate dalla realtà, non sono slegate dalla politica e dalle imprese. Non solo: non me ne frega un emerito piffero della rappresentanza associativa se gli interessi dei loro associati sono fatti con i soldi miei. Se vogliono che sia cosa loro, ci mettano i loro soldi nei confidi. Finché ci sono anche i soldi miei (delle tasse che pago anch'io) ho il sacrosanto diritto di fare i conti e di dire la mia. E' la democrazia.

Osservatore romano ha detto...

Scusate, non volevo scatenare le dietrologie con due pensieri a voce alta. Le frasi raccolte a proposito di questo blog al buffet di un convegno valgono quel che valgono. Non sono uno spione. Mi fa un po' pena vedere Erzegovesi che si affanna e nessuno se lo fila. Dovrebbe riflettere sulla propria ingenuità.

Anonimo ha detto...

Pdbs ha ragione, lavoriamo sotto traccia pure qui al gruppo Smefin. Bisogna aver pazienza se una proposta è valida darà buoni frutti. Grazie a Gigi per il sostegno e la passione civile, ma non prendertela troppo.

Gigi ha detto...

Non me la prendo. I miei toni possono essere passionali ma prima che me la prenda io ce ne vuole. E' utile il chiarimento di o. r. ma credo di poter dire che Luca non è per niente un ingenuo perché non cerca un utile in quello che fa. E' semplicemente il suo lavoro che fa con passione. Piuttosto chi non sa approfittare della ricchezza delle idee prodotte non fa gli interessi dei propri associati. Se gli associati sapessero forse non eleggerebbero democraticamente questi rappresentanti. Grazie o.r. le tue considerazioni ci danno un'idea delle cose che vanno cambiate. Se ero certo sulla trasparenza dei numeri quella certezza me l'hai rafforzata. Infine una nota. Forse il blog un giorno chiuderà ma le idee seminate qui sicuramente hanno gambe buone per camminare da sole e far germinare altri cento blog.

Dodona ha detto...

Mi fa pena il povero Osservatore.... Crede di essere più furbo degli altri perché lui si' che sa come vanno queste cose, come si fanno le alleanze e come devono svolgersi i sacri riti. Mica come quegli altri che incrociano numeri, fanno ipotesi ( le disfano) per capire (o cercare di farlo): per tutti e senza doppi intenti... ecc. Insomma osservatore e' Cetto Laqualunque sotto mentite spoglie.
Per pdbs: e dacce con sta cosa dell'elezione democratica. Sei per caso anche tu fissato con sto fatto che se qualcuno e' eletto ha per forza ragione? Io non lo credo in generale; nel particolare in questione poi avrei ulteriori dubbi... Per il resto vale il commento, sottolineato tre volte, di Gigi.
Insomma non ci siamo: se davanti alla possibilità di fare maggiore chiarezza si trovano subito messaggi di questo tipo credo che la strada sia davvero in salita. Non per gli ingenui aleablogger ma per chi cerca di dare un futuro a questo sistema. Mi auguro ovviamente di essere smentito.

Osservatore romano ha detto...

Sapio, Gigi, Dodona, non manca nessuno. Scommetto a botta sicura che nessuno dei tre ha mai lavorato in un confidi. Io non lavoro in un confidi, ma con i confidi. Mi metto nei loro panni: uno commenta sul blog e arriva subito il Pierino di turno che lo mette sull'attenti per convincerlo della sua ignoranza e lo invita ad auto-eliminarsi. Erzegovesi si meraviglia che nessuno commenta più? Non serve uno psicologo.
Ancora sull'autore di questo blog: nel settore a parole lo stimano, ma nessuno lo coinvolge in progetti, o se lo fa la prima volta poi basta. Anche nella sua città. Ci sono già abbastanza rotture di scatole nel lavoro dei confidi, nessuno sente il bisogno dell'arroganza intellettuale di uno specialista nella complicazione delle cose semplici.

Sapio ha detto...

E' no!!! Questo no! Non si può dare dello specialista in complicazione delle cose semplici ad un professionista serio e preparato come Luca.
A Luca tutta la mia solidarietà.
Non so lui, ma io intervengo in questi dibattiti per cercare di dare una soluzione alle future difficoltà del PERSONALE dei Confidi che rischia di essere travolto in una crisi di cui non è responsabile!

Gigi ha detto...

Attenzione alle scommesse a botta sicura.....

Tu lavori con i confidi e quindi fatturi. E' ovvio che se c'è qualcuno a cui può dare fastidio l"ambigua logica no profit" sei proprio tu.
Non vorrei sbagliarmi ma forse sei proprio tu un fuffologo o un venditore di patacche?

Dodona ha detto...

Un bel applauso per Osservatore! Come nel miglior stile di questi tempi, in vece di scendere nel merito delle questioni aperte (e che lo riguardano) mette in moto una macchina denigratoria.
Mi auguro che se questo spazio non gli garba e anzo lo disturba, lo lasci. E pazienza se non avremo il suo contibuto...

Anonimo ha detto...

Osservatore romano si candida a diventare il Vittorio Sgarbi di aleablog, in apparenza un disturbatore, ma anche una macchina da audience ....
Non so se lo faccia per celia, o perché i tempi sono duri e tutti sono nervosi. Ben venga però l'animazione del dibattito. Non so che cosa ne uscirà fuori, il processo del lunedì o una community ecumenica? Mi accontenterei di una via di mezzo.

Gigi ha detto...

Processo ecumenico o community del lunedì?
Lunedì ecumenico o processo alla community?
Conte, quanto ci manchi.

Osservatore romano ha detto...

Sapio, Gigi, Dodona, grazie per la puntualità. Siete più forti di Aldo, Giovanni e Giacomo.

Anonimo ha detto...

Bene, finito il siparietto di Osservatore, posso sperare in qualche commento sulla proposta Bilanci confidi?

Sapio ha detto...

Torniamo ai bilanci. Domanda: i fondi, es. antiusura dove vanno esposti, sopra o sotto la riga. Io propongo sotto, voi che ne pensate?

Anonimo ha detto...

@Sapio: qui di confidi interessati a discutere di bilanci non se ne vedono. Tra di noi possiamo discorrere di argomenti più piacevoli, come varietà di rose, chitarristi acustici, arte povera ...
Aspettiamo qualche settimana.

Fulgido ha detto...

Osservatore romano è morto. Viva Fulgido!
Del complimento di Roeròs prendo la prima metà, la meno scabrosa.
Anche perché così scherzo coi fanti, ma lascio stare i santi.