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mercoledì 9 febbraio 2011

Business point: progressi nella system integration

Ho appena terminato un incontro nel mio ufficio in facoltà con Diego (imprenditore) e un gruppo di studentesse del Laboratorio. Abbiamo fatto il punto sull'inventario e i prossimi passi del progetto.
La riunione precedente si è svolta nell'ufficio adiacente al laboratorio dell'azienda, dove sta il PC con il software gestionale. Per portarmi il lavoro a casa dovevo copiare il database access usato dal gestionale, che poi interrogo da Quantrix via JDBC.
Oggi abbiamo fatto un grosso passo avanti: lui ha lasciato acceso il PC collegato a internet e io ho avuto accesso remoto tramite il servizio LogMeIn. In questo modo, dall'ufficio, posso entrare nel suo gestionale, verificare fatture e altro, fare aggiornamenti e anche scaricare da qui il db Access aggiornato.
Nella riunione di oggi abbiamo concordato di usare il gestionale per rilevare il magazzino (prima si usava un foglio excel compilato a mano, poi passato al CAF per la chiusura del bilancio). Dobbiamo codificare una serie di articoli, aggiornare le rimanenze a fine 2009 e le fatture 2010 con le codifiche mancanti. Potremo quindi valorizzare le rimanenze a fine 2010 (che sono già conteggiate in unità fisiche).
Ma non è finita. Il gestionale rileva i lotti di produzione tenendo traccia delle forniture consumate ai fini dei controlli HACCP (igiene alimentare). Inoltre fa anche un po' di contabilità industriale, nel senso che gestisce le ricette dei preparati base e dei prodotti finiti. Diego sta completando l'inserimento delle ricette aggiornate, col quale potremo mese per mese calcolare i consumi standard di materie prime in base ai lotti prodotti. Potremo quindi chiudere un preconsuntivo completo di tutte le voci del circolante.
C'è molto di artigianale (se non di amatoriale) nel modo in cui stiamo impiantando un controllo di gestione per Diego. Però, come si dice in Trentino, "putost che nient l'è mei putost". E ci si diverte a lavorare insieme su queste cose con gli studenti e l'impresa. E alla fine otterremo dati che serviranno a gestire meglio l'attività.
Se conoscete un metodo migliore, che costa uguale, fatecelo conoscere. Stampa questo post

3 commenti:

Sapio ha detto...

Bravi, tienici informati.

Gigi ha detto...

Ottimo prof.
Integrare i dati dei flussi amministrativi è una priorità che le nostre aziende, soprattutto le piccole, non hanno ben chiara. Non si rendono conto che oltre ad avere dei processi produttivi hanno dei processi di supporto che però sono fondamentali per aspetti amministrativi (contabilità e bilancio) e per la pianificazione strategica degli investimenti e dei flussi finanziari.
E' un bisogno che non sentono, o che sentono solamente in caso di estrema necessità. Ne abbiamo già parlato in passato, il Business Office è un'ottima iniziativa, ma bisogna rendere consapevoli le aziende delle loro necessità altrimenti la domanda di consulenza non emergerà mai.
Ciò premesso bisogna anche considerare che la domanda la fa anche l'offerta. Finché ci sono prodotti informatici costosi, poco integrati, difficili da utilizzare non è pensabile che un imprenditore o il "ragioniere" che ha sempre mille cose da fare si metta a cercare il modo di crearsi un piccolo controllo di gestione per la pianificazione finanziaria a fronte di eventuali futuri risparmi. Il costo è certo il guadagno incerto e fumoso. Secondo me bisogna mostrare un guadagno immediato agli imprenditori e ai loro collaboratori. Una via è quella dei prodotti open source. Ormai è possibile gestire una piccola intranet azienda con linux e con strumenti office completamente gratuiti con un minimo di assistenza tecnica. E con un hardware poco costoso. Ci sono programmi più che sufficienti per la fatturazione e la prima nota (GnuCash, TurboCash, InvoiceX), per l'office automation (OpenOffice, LibreOffice, AbiWord, GnuCalc. Per la gestione dell'home banking (HomeBank). Ci sono addirittura sistemi completi di gestione ovvero ERP (OpenBravo, Adempiere, etc.). Insomma con un po' di buona volontà e un ragazzotto un po' nerd si possono mettere su sistemi per piccole aziende a costi minimali.
Faccio un budget veloce: 5 computer completi + server nuovi, ma fondi di magazzino di 3 anni fa che con linux girano come schegge: euro 1500 a farla grossa, due stampanti multifunzione inkjet a colori euro 200, una laser per stampe più numerose euro 300 tutte nuove, in rete. Tre giorni un ragazzotto che sa un po' di linux in azienda che fa l'installazione euro 500 (o tre ragazzotti in un giorno). Se fate una donazione ad un LUG (linux user group) vengono anche gratis, ma magari di sabato o domenica.
Con 2500 euro vi viene un sistema completo installato funzionante, più sicuro e stabile di windows. Investite un po' di più in assistenza in modo che ci mettete dentro anche tutti i processi per integrare i dati(e comunque anche con windows di assistenza ce n'è sempre bisogno e ve la fanno pagare cara, ogni singola licenza vi costa una cifra). Se domani i computer da 5 diventano 10, comprate l'hardware, aggiornate il server e copiate il software senza problemi di licenza.
Che dice prof, i suoi colleghi del dipartimento di informatica ci metterebbero un po' del loro tempo per studiare una soluzione chiavi in mano?

Anonimo ha detto...

@Gigi, anch'io sono affascinato dall'Open Source e ho fatto installare Adempiere, per avere un gestionale su cui testare i modelli di pianificazione finanziaria e i moduli sperimentali del bilancio XBRL. Non ho nulla contro i pacchetti commerciali, la scelta di un open source è legata alla possibilità di mettere mano su tutto (database, schermate, codice sorgente). Inoltre, se scegliessimo un pacchetto rispetto ad un altro, andremmo a scontentare qualcuno dei provider che, tramite Assosoftware, interloquiscono con l'Associazione XBRL Italia.
Sull'uso degli studenti, ti porto la mia esperienza: va benissimo, ma ha senso per formare lo studente, non è miracoloso, ci vuole un sacco di tempo per seguire i giovani nel lavoro. E tieni conto che un ERP non è un sistema operativo o un web application framework, c'è una quantità enorme di lavoro sulla normativa e le procedure di controllo. Non è qualcosa che una persona normale fa per gusto la sera o la notte, come fanno le community di Linux o di Ruby (inteso come linguaggio).
Io spero che anche con le mie chiacchierate sul Business point i gestionali che vanno per la maggiore diventino più aperti. Sta già accadendo, ad esempio i prodotti per studi e centri servizi basati su tabelle COBOL - difficili da leggere da programmi terzi con ODBC o JDBC - stanno migrando su piattaforme DB relazionali.
Io insisto fino alla noia: sull'informatica si gioca il 40% del costo e della qualità di un servizio di consulenza alla pianificazione finanziaria.